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Ucraina, conseguenze della guerra: entro un mese finirà l’olio di girasole

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Carlo Roscito

Russia e Ucraina rappresentano il 60% della produzione mondiale: le nostre scorte termineranno a breve, i porti bloccati non permettono l’importazione.

La crisi ucraina colpisce (e in modo violento) anche l’industria degli oli da semi, in particolar modo il segmento del girasole. Il motivo? Le scorte, con quello che è l’andamento attuale dei consumi, sono destinate a finire entro un solo mese. È stato Assitol, Associazione italiana dell’industria olearia, a lanciare il preoccupante allarme. Ecco le parole di Carlo Tampieri, presidente del gruppo Oli da semi dell’Associazione: “Il conflitto sta facendo molto male al nostro settore, tutto questo perché rende complicato l’approvvigionamento di materia prima e quindi l’attività delle singole imprese”.

Il conflitto in Ucraina comporta serie problematiche anche nell’importazione del girasole: entro un mese termineranno le scorte di olio derivante dal fiore (Ansa Foto)

Ucraina e Russia sono i due maggiori coltivatori mondiali di girasole, gli scambi sono stati bloccati dalla chiusura dei porti sul Mar Nero. I rifornimenti per l’industria europea, infatti, avvengono esclusivamente via mare. Le navi in questo momento sono tutte ferme, i centri nevralgici sono soprattutto quelli di Mariupol e Odessa. Il girasole viene utilizzato come base di numerose produzioni dell’economia italiana. Si parte dall’olio per l’industria alimentare fino alle oleine, fondamentali per l’industria oleochimica ed energetica (per esempio il biodiesel). In totale in un anno il consumo di olio di girasole si aggira intorno alle 770.000 tonnellate.

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Olio di girasole, Assitol: “Già così complesso tornare alla normalità”

La Russia e l’Ucraina sono le due nazioni che esportano il maggior numero di girasole (Ansa Foto)

Il comparto dell’industria italiana si rivolge soprattutto all’Ucraina, nazione che aggiunta alla Russia rappresenta il 60% della produzione mondiale di olio di girasole. Secondo quanto riportato da Assitol, dal 2015, la quota di importazione di olio grezzo dall’Ucraina è passata dal 54% al 63%. Dall’inizio della guerra sono almeno 50.000 le tonnellate di olio grezzo di girasole ferme nei porti ucraini. “Anche se la guerra cessasse nei prossimi giorni sarebbe difficile tornare alla normalità. Se il conflitto dovesse proseguire il danno sarebbe enorme perché salterebbe la semina prevista in primavera”, ha aggiunto Tampieri.

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