Farmacie prese d’assalto: la paura del Nucleare le svuota

Le farmacie sono state prese d’assalto per la paura del Nucleare. Migliaia di persone si sono recati in queste strutture per delle compresse molto particolari.

Una guerra nucleare inizia a fare paura e migliaia di persone in Belgio hanno preso d’assalto le farmacie nei giorni scorsi per fare una vera e propria scorta di compresse di ioduro di potassio.

Iodio pastiglie
In Belgio assalto alle farmacie per prendere le pastiglie di iodio © Ansa

Si tratta di pastiglie di iodio che, come riferito da molti esperti, non proteggono dai combattimenti e dalle bombe, ma permettono di difendersi dalle radiazioni nucleari. E proprio per questo motivo migliaia di belgi hanno deciso di recarsi in farmacia per acquistare le compresse.

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Una notizia che ha spaventato, e non poco, i sanitari del Belgio. Le pastiglie di iodio, infatti, non possono essere prese in modo preventivo e un uso senza una particolare ragione può essere dannoso. Da qui l’invito da parte dell’agenzia nazionale per il controllo nucleare a mantenere la calma confermando che in questo momento la situazione è ancora sotto controllo.

In Belgio ogni cittadino ha diritto ad una scatola gratuita di compresse

Compresse iodio
In Belgio ogni cittadino ha diritto ad una scatola di dieci compresse di ioduro di potassio © Ansa

Un assalto alle farmacie iniziato quando è stata data la notizia dei combattimenti vicino alla centrale Chernobyl. Negli ultimi giorni, però, la corsa è aumentata e i belgi hanno ritirato oltre 32mila pacchi di pastiglie di iodio per difendersi da una possibile guerra nucleare.

In Belgio i cittadini hanno diritto ad una scatola gratuita di dieci compresse e questo ha sicuramente facilitato l’assalto alle farmacie da parte di tutti gli abitanti. Le autorità sanitarie, però, hanno immediatamente tranquillizzato la popolazione sull’assenza del rischio e la situazione ora sembra essere ritornata alla normalità.

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La paura, comunque, resta e non si esclude in futuro un nuovo assalto di queste strutture sanitarie soprattutto in caso di un nuovo attacco da parte della Russia a qualche centrale nucleare.

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