JR Smith, ex giocatore discusso soprattutto per gli atteggiamenti extracampo, ha così descritto la mentalità dei giocatori di basket: “Preferiamo buttare i soldi in un night che aiutare il nostro quartiere. Con tutte le multe che ho preso avrei supportato 10 volte la mia comunità…”.
Dichiarazioni inopportune, seppur sincere. La pioggia di critiche è stata inevitabile. JR Smith è considerato uno dei giocatori più controversi della Nba dell’ultimo decennio. Diciottesima scelta al draft 2014 dei New Orleans Hornets, in carriera ha poi indossato le canotte dei Denver Nuggets, dei New York Knicks, dei Cleveland Cavaliers e dei Los Angeles Lakers.
Carattere rissoso, si è dato al golf dopo aver messo da parte la palla a spicchi. È passato alla storia soprattutto per gli atteggiamenti extracampo, tra cui spiccano anche le feste notturne in compagnia della cantante Rihanna. In uno slancio di schiettezza ha così descritto la mentalità di un giocatore del basket americano: “Ci alleniamo a essere egocentrici, questa cosa è talmente radicata che ci preoccupiamo soltanto di noi stessi. Il concetto è: esisto solo io e non aiuterò nessun altro”.
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Un quadro deprimente che ha continuato a dipingere a testa alta in un’intervista rilasciata a “I’m Athlete Podcast”: “Noi giocatori preferiamo andare in uno strip club e buttare 60.000 dollari piuttosto che uscire e donarne 2.500 alle persone nel quartiere”. JR Smith riporta un esempio concreto dei soldi sprecati nella sua vita: “Ero concentrato soltanto su me stesso, a comprare i vestiti alla moda. Perché? Mi atteggiavo come facevano i veterani. Penso che con tutte le multe prese per essere arrivato in ritardo alla partenza del bus avrei potuto aiutare 10 volte la comunità del mio quartiere”. Chissà come l’avranno presa i suoi colleghi, la descrizione non fa di certo onore alla categoria.