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Cronaca

Il tweet di Papa Francesco in russo e ucraino: l’icona è molto speciale

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Francesco Gnagni

Dall’inizio del conflitto Papa Francesco sta cercando di muoversi e di agire per la pace in Ucraina come può, con i mezzi che ha a disposizione, compresi quelli tecnologici, spesso superando e aggirando protocolli che sembravano inamovibili. 

(Ansa)

L’ultima azione compiuta da Bergoglio riguarda l’utilizzo dei dispositivi tecnologici, nello specifico dei social network, con il suo account Twitter particolarmente attivo quotidianamente nel diffondere brevi frasi, pensieri, aforismi, spezzoni di Vangelo con relativi commenti, o delle sue omelie o discorsi pubblici.

L’azione di Francesco per la pace in Ucraina

Naturalmente, da quando è iniziato il conflitto ucraino Francesco sta utilizzando quel canale per sensibilizzare i suoi utenti e per chiedere a gran voce la pace e il rispetto dei diritti internazionali, come la Santa Sede ha anche fatto in maniera ufficiale nella sede delle Nazioni Unite, attraverso il suo rappresentante diplomatico.

Il Vaticano è inoltre attivo anche sul campo con la sua azione diplomatica silenziosa ma spesso, nella storia, molto influente. Il “soft power” della Santa Sede non ha forse eguali nel mondo, gareggiando direttamente con quello degli Stati Uniti, non a caso più volte definiti dagli storici due “imperi paralleli”. E i suoi diplomatici spesso agiscono raccogliendo eredità pesanti di figure che hanno segnato la storia della geopolitica mondiale, grazie un lavoro paziente, certosino, sommesso e coordinato.

Per questo Francesco non si è ancora del tutto sbilanciato nel prendere le parti di una o dell’altra fazione in campo, quella russa o quella occidentale e filo-americana. Un fatto che nelle ultime ore ha lodato persino il Patriarca di Mosca, Kirill, che nei giorni precedenti era sembrato sostenere la guerra in Ucraina, spaccando ancora più il già lacerato mondo ortodosso.

Il tweet di Francesco e la particolare icona utilizzata nell’immagine

Kirill ha infatti lodato la posizione equilibrata di Francesco, giudicandola “moderata e saggia”, ad esempio nel non avere fatto riferimento specifici alla Russia nei suoi appelli di pace. L’unica posizione che Bergoglio ha preso, e continuerà probabilmente a prendere, è quella a favore della pace a tutti i costi. Come dimostra il suo andare fuori dai protocolli, come accaduto con la visita all’ambasciatore russo presso il Vaticano, in via della Conciliazione.

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O come accade quotidianamente attraverso le parole del suo profilo Twitter @Pontifex, che ha pubblicato da ultimo un nuovo tweet in ucraino e in russo, oltre alle altre nove lingue usate di solito, per invocare la pace in Ucraina. “Chiediamo alla Regina della Pace di stendere su di noi il suo manto: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!“, è quanto si legge nell’immagine a corredo del cinguettio papale, dove appaiono anche l’immagine di un’antica icona mariana, la firma ‘Franciscus’ e gli hashtag #PreghiamoInsieme, #Ucraina e #Pace.

Nello specifico, l’icona raffigurata è quella della Madonna Odigitria, nome di origine greco-bizantina della più nota immagine della Madonna col Bambino, conservata in Vaticano e con il volto del Bambino non più visibile perché rovinato. Si tratta di un’immagine che fu rinvenuta dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e che era stata utilizzata come ripiano in un armadio del villaggio di Popeliv per nasconderla alla furia anticristiana del Regime sovietico.

(Ansa)

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L’icona venne donata a Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001 a Leopoli, durante il viaggio in Ucraina, ricorda oggi l’Osservatore Romano. In quella stessa immagine oggi Papa Francesco rivede così il dramma del popolo ucraino. “Proprio nel volto che non c’è più di quel Bambino – ora più che mai – c’è il volto di ogni bambino ucraino”, scrive il quotidiano della Santa Sede. “Di ogni bambino vittima innocente della follia della guerra”

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