Il Mondo pensa ad accogliere i profughi: l’Italia a vaccinarli

Mentre tutti si attrezzano per organizzare l’arrivo dei profughi ucraini, il primo pensiero del Governo è di sottoporli al vaccino

La guerra in Ucraina sta sconvolgendo il mondo. Le immagini dei bombardamenti, le strutture distrutte, le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni stanno riempiendo i telegiornali e gli speciali televisivi. I video delle donne, degli anziani e dei bambini che lasciano la propria terra per tentare di trovare un futuro migliore altrove, sono diventate una triste abitudine.

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Tutto il mondo si sta stringendo intorno alla popolazione ucraina, in modo simbolico e pratico, attraverso la disponibilità ad accogliere i profughi. Anche l’Italia si sta attrezzando per questo. Ma mentre nelle altre nazioni ci si preoccupa maggiormente per garantire ospitalità ai profughi e sicurezza, da noi il primo pensiero, quasi fosse uno scoglio insormontabile che non si riesce a superare, è legato alle vaccinazioni. Per il Ministro della salute Speranza, sembra quasi un mantra: “Favoriremo la vaccinazione delle persone che arriveranno in Italia”, ha dichiarato ieri.

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Come se il primo problema, per chi lascia una terra martoriata dalla guerra e dagli scontri, fosse quello di vaccinarsi contro il Covid. Ma in Italia, si sa, sembra che si faccia di tutto per tenere vivo il ricordo della pandemia. Mentre nelle altre Nazioni si guarda al futuro, eliminando le limitazioni e studiando l’abolizione del Super Green Pass (come la Francia, capace di ufficializzare la data del 14 marzo, come quella in cui si dirà addio al certificato verde), da noi resta il primo pensiero. Anche in un momento in cui i numeri dei contagi sono in calo e il primo pensiero dovrebbe essere pensare semplicemente all’ospitalità di chi si lascia alle spalle un vero e proprio dramma.

“Penseremo alle loro vaccinazioni”

Speranza
Il ministro della Salute Speranza  (Ansa)

Noi favoriremo una vaccinazione delle persone in arrivo, le seguiremoha aggiunto Speranza – anche sul piano sanitario e creeremo le condizioni affinché questa accoglienza avvenga davvero in massima sicurezza. In questo momento la nostra priorità è dare una risposta a chi fugge dalla guerra, dare una casa, un pasto caldo, a chi fugge dalla guerra e questo luogo simbolico segnala esattamente questo spirito di solidarietà che ha attraversato i secoli e ancora oggi deve guidarci“. Ma le vaccinazioni restano uno dei primi pensieri: “I vaccini sono lo scudo essenziale – ha aggiunto Speranza – e io chiedo a chi non ha ancora fatto il booster o il richiamo di farlo: chiediamo ai no vax di vaccinarsi. Ci sono anche nuovi strumenti a nostra disposizione: come sapete da qualche giorno c’è Novavax disponibile, con una tecnologia diversa che può convincere persone che non hanno ancora fatto questa scelta”.

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