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La Russia oscura le immagini di guerra? Ci pensa Anonymous

Published by
Paolo Colantoni

Il Governo russo ha censurato tutte le immagini del conflitto. Il collettivo Anonymous ha trovato il modo di risolvere il problema

La stretta sull’informazione si è resa necessaria a causa di una guerra di informazione senza precedenti contro la Russia”. Il portavoce della presidenza Dmitry Peskov, ha spiegato così la legge russa che colpirà chi “diffonderà notizie false”. I giornalisti rischiano fino a 15 anni di galera, se promuoveranno news che il Governo di Mosca riterrà false.

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Anonymous rivendica hackeraggio delle tv russe – Ansa Foto –

A livello di informazione la Russia sta vivendo uno dei periodi peggiori della propria storia. I giornalisti rischiano di essere perseguiti anche solo scrivendo la parola guerra (bandita dal Governo e sostituita dal termine, intervento militare). I provvedimenti non hanno colpito solo le testate nazionali, ma anche quelle straniere e soprattutto i social network (Facebook e Twitter sono stati oscurati) che in alcuni casi sono stati costretti ad autolimitarsi per sicurezza. Le testate internazionali più importanti hanno deciso di lasciare il Paese (Cnn, Bbc, Bloomberg e anche la Rai) per non incorrere in sanzioni e non mettere in pericolo i propri cronisti.

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Ma come è possibile informare e aggiornare la popolazione russa su ciò che sta realmente accadendo? Come e è possibile far conoscere ciò che succede in Ucraina? La risposta arriva dal collettivo Anonymous, che ha iniziato una propria guerra, legata all’informazione. L’obiettivo è trasmettere le immagini di guerra all’interno della Russia. Anonymous è riuscita ad hackerare le emittenti tv russe e trasmettere le info e le riprese sul conflitto. In un tweet il collettivo ha spiegato che fra i canali hackerati ci sono Russia 24, Channel One e Moscow 24, oltre ai servizi streaming Wink and Ivi. In un secondo tweet Anonymous spiega che si tratta della “più grande operazione mai effettuata”. “Il collettivo di hacker Anonymous ha violato i servizi di streaming russi Wink e Ivi (simile a Netflix) e i canali TV in diretta Russia 24, Channel One, Mosca 24 per trasmettere filmati di guerra dall’Ucraina (oggi)”, ha scritto il gruppo su Twitter rivendicando l’azione.

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