Appalti e tangenti al Miur, nei guai collaboratore del ministro Bianchi

Alessandro Ascoli, 40 anni, è accusato di corruzione in atti d’ufficio con Federico Bianchi di Castelbianco

C’è anche Alessandro Ascoli, membro della segreteria del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, fra i 13 indagati dalla Procura di Roma nell’inchiesta su appalti e tangenti al Miur. Alessandro Ascoli, fino a qualche giorni fa, lavorava per la segreteria dell’attuale ministro dell’Istruzione. Cosa che non è più, dal momento che il funzionario è stato raggiunto da un provvedimento cautelare che gli impedisce di lavorare per un anno.

Ascoli, 40 anni, è accusato di corruzione in atti d’ufficio con Federico Bianchi di Castelbianco, imprenditore ed editore dell’agenzia di stampa Dire. Per i Pm, che hanno approfondito i rapporti tra i due, Ascoli avrebbe ottenuto da Federico Bianchi uno scooter Honda Sh 125 e un Notebook Asus dal valore complessivo di 5000 euro. Questo, mentre guidava la commissione per la valutazione dei bandi di gara, assegnati alla Com.E.srl di Castelbianco: due affidamenti da 819.672, 14 euro e da 299.000 euro, relativi a campagne informative sul Covid. Per questo, Ascoli è stato dapprima sottoposto alla sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio, ma le conseguenze potrebbero essere ben più forti.

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Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, il funzionario era in corsa per il ruolo di capo segreteria di Bianchi, posto vuoto da qualche settimana, ma lo staff del ministro ha già smentito l’ipotesi. Nulla c’entra, invece, con l’inchiesta il Ministro Bianchi. In base agli elementi raccolti dai pm Carlo Villani e dall’aggiunto Paolo Telo, Federico Bianchi, editore dell’agenzia giornalistica Dire, avrebbe tratto vantaggi e corrisposto utilità ai dipendenti pubblici con affidamenti per circa 23 milioni di euro da parte di istituti scolastici fra il 2018 e il 2021.

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Ai domiciliari anche i suoi tre collaboratori; Evelina Roselli, funzionaria della Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione; il dirigente del Miur Leonardo Filippone, ora in pensione. I fatti risalgono ad un arco di tempo compreso tra il 2018 ed il 2021. All’analisi dei pm anche il bando che si sarebbe dovuto indire a supporto del sostegno psicologico nelle scuole durante l’ emergenza Covid. L’obiettivo sarebbe stato sfruttare la terza ondata di pandemia e contagi per tornaconto personale.

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