Il Cio in sostegno degli atleti ucraini. Bubka: “Una decisione senza precedenti”

Il Cio ha deciso di scendere in campo per sostenere gli atleti ucraini. E la leggenda del salto in alto Sergei Bubka ringrazia: “Decisione senza precedenti”.

Anche il Cio al fianco dell’Ucraina e dei suoi sportivi. Nei giorni scorsi il Comitato olimpico internazionale ha dato vita ad una iniziativa per aiutare tutti gli atleti ucraini: un fondo di solidarietà che ha come obiettivo quello di sostenere tutti i professionisti in un periodo non semplice.

Bubka
Bubka ringrazia il CIO per il sostegno agli atleti ucraini © Ansa

La gestione di questo fondo è stata affidata ad una leggenda dello sport ucraino come Sergei Bubka. “Si tratta di una decisione senza precedenti nella storia mondiale delle Olimpiadi“, il primo commento dello Zar, riportato dall’Ansa, subito dopo la decisione del Cio.

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La stessa leggenda del salto in alto ha lanciato un appello agli altri Paesi: “Diverse persone sono state allontanate con la forza dalle loro case. Oltre un milione di persone perdono i propri mezzi di sussistenza. Bisogna assolutamente sostenere i cittadini ucraini in questi tempi senza precedenti“.

Russia e Bielorussia escluse dalle competizioni di tiro a segno e a volo

Tiro a segno
La Federazione di Tiro esclude la Russia e la Bielorussia dalle competizioni internazionali © Lapresse

Prosegue, intanto, la messa a bando della Russia e Bielorussia dagli sport. Come riferito sempre dall’Ansa, la Federazione internazionale di tiro, che comprende quello a segno e quello a volo, ha deciso di escludere le due nazionali da ogni competizione dopo le raccomandazioni arrivate dal Cio lo scorso 28 febbraio.

Una decisione da molti considerata a sorpresa. Il presidente della Federazione, infatti, è Vladimir Lisin, considerato da Forbes l’uomo più ricco della Russia e, soprattutto, amico del presidente Putin.

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La Federazione internazionale di judo, invece, ha comunicato di aver rimosso da tutti i ruoli sia l’oligarca Arkady Rotenberg che lo stesso inquilino del Cremlino. Un decisione che è arrivata pochi giorni dopo la sospensione di Vladimir Putin da presidente onorario di questo movimento.

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