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Cronaca

Gasolio alle stelle, la drastica decisione dei pescherecci italiani

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Marco Ercole

Le marinerie italiane si sono unite compatte in uno sciopero generale per via della situazione diventata ormai insostenibile. Mercoledì saranno a Roma per un incontro al Ministero e ricevere un sostegno nel prossimo Decreto

Una decisione drastica a fronte di una situazione diventata ormai insostenibile. I pescherecci delle marinerie italiane a partire da ieri notte sono entrati ufficialmente in sciopero generale e hanno scelto di non uscire in mare. Una mossa che si prolungherà per una settimana intera.

Sciopero generale dei pescherecci disposto per via del caro gasolio (Ansa)

A comunicarlo è stata direttamente l’Associazione produttori Pesca, a seguito di un’assemblea avvenuta a Civitanova Marche (Macerata) alla presenza dei rappresentanti dell’80% delle marinerie italiane: “Sarà sciopero generale per tutti. La motivazione risiede nel caro gasolio, che non ci permette più di sostenere l’attività di pesca. Per questo motivo il comparto ha deciso di fermarsi“.

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Lo sciopero dei pescherecci

Per una settimana i pescherecci non usciranno in mare (Ansa)

Apollinare Lazzari, presidente dell’Associazione produttori pesca di Ancona, ha spiegato che mercoledì tutti i rappresentanti di categoria saranno a Roma per “un incontro al Ministero“, con il preciso obiettivo di far entrare il comparto pesca all’interno del gruppo di quelli che riceveranno un sostegno nel prossimo Decreto: “In caso contrario continueremo a stare in terra. D’altronde così non possiamo più lavorare: i costi superano di gran lunga i guadagni“. All’iniziativa hanno aderito in modo compatto tutti i pescherecci di San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Ancona, Fano e Pesaro, che domani si recheranno anche negli uffici delle Capitanerie di Porto per consegnare i documenti delle imbarcazioni. Tutte queste operazioni saranno però portata avanti senza sbarcare i marinai, in modo tale da non far perdere lo stipendio ai dipendenti.

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