Si trovano nello stretto di Bering, appena a sud del Circolo Polare Artico: la Grande Diomede appartiene alla Federazione russa, la Piccola Diomede agli Stati Uniti. Luogo strategico durante le Guerra Fredda, sono attaccate eppure hanno un fuso orario di 21 ore. Per molti è il simbolo delle ideologie delle due super potenze.
Alcuni lo definiscono un posto magico, che permette di viaggiare nel tempo con uno spostamento brevissimo. Altri lo identificano come il simbolo della distanza ideologica tra le due super potenze nemiche. Prendete una cartina geografica, meglio ancora se è un mappamondo: sarà più facile capire il paradosso delle Isole Diomede.
Siamo nel mare di Bering che dà il nome anche allo stretto che separa gli Stati Uniti e la Russia. Le due isole in questione rappresentano la distanza minima tra le due nazioni: 4 chilometri tra l’una e l’altra. Quella a sinistra, Grande Diomede, appartiene alla Federazione russa. Quella a destra, Piccola Diomede, fa parte degli Usa (territorio dell’Alaska). Eppure le due isole vivono quasi sempre su due giorni diversi: in mezzo ci passa la linea del cambiamento di data e tra le due c’è un fuso orario di 21 ore.
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L’area, in una posizione estrema quasi di totale isolamento, in passato è stata di enorme rilievo, considerata un punto strategico rilevante durante la Guerra Fredda. Asia e America che arrivano a toccarsi. A causa delle tensioni andate avanti per decenni le Isole Diomede hanno perso la piccola comunità Inuit che costituiva l’unica popolazione stanziale. Gli abitanti, infatti, si trasferirono nella penisola siberiana alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ora ci sono una base militare e una stazione polare. Domina la natura: si trovano appena a sud del Circolo Polare Artico, il luogo ideale per foche e trichechi. Almeno per loro i 4 km non fanno nessuna differenza.