L’organizzazione è pronta a mostrare video inequivocabili: “Chiediamo l’intervento del Tribunale Penale Internazionale”
Gli attacchi dell’esercito russo in Ucraina hanno destato reazioni di ogni tipo: accuse reciproche, attacchi e disapprovazioni da parte di tutto il mondo occidentale. Zelensky ha più volte accusato Mosca di attaccare la popolazione civile. Putin ha risposto con forza, spiegando che Kiev usava civili come scudi umani. Oggi Amnesty International prende ufficialmente posizione, parlando di veri e propri “crimini di guerra”.
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Un’accusa pesante, rivolta all’esercito russo. Al centro dell’analisi vi è uno specifico attacco, effettuato nei giorni scorsi. “Un possibile crimine di guerra: un attacco aereo con 8 bombe a caduta libera che ha ucciso 47 civili nella città ucraina di Chernihiv”. Lo denuncia Amnesty International che chiede al Tribunale penale internazionale di indagare su questo attacco aereo come crimine di guerra. “Verso le 12.15 di giovedì 3 marzo, la piccola piazza formata dall’incrocio fra le strade Viacheslava Chornovola e Kruhova è stata colpita da diverse bombe che hanno ucciso dei civili e gravemente danneggiato i palazzi della zona. Sulla base di nuove testimonianze e verifiche e analisi di prove video, il gruppo di Risposta alle crisi di Amnesty International ha concluso che l’attacco è stato con grande probabilità condotto dalle forze russe, con almeno otto bombe prive di guida, note come “bombe a caduta libera”.
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Ancora più diretta è stata Joanne Mariner, direttrice del programma di Risposta alle crisi di Amnesty International. “L’attacco aereo che ha colpito le strade di Chernihiv smuove le coscienze. Si è trattato di un attacco senza pietà e indiscriminato su persone occupate nelle attività quotidiane nella propria casa, per strada, nei negozi. Questo attacco scioccante è uno dei più letali che il popolo ucraino abbia subito finora. Il procuratore del Tribunale penale internazionale deve indagare su questo attacco aereo come crimine di guerra. I responsabili di tali crimini devono risponderne davanti alla giustizia, e le vittime e i loro familiari devono ricevere piena riparazione”, ha proseguito.
“Colpite persone in fila per fare la spesa”
Il comune di Chernihiv ha riferito che 47 persone (38 uomini e nove donne) sono rimaste uccise nell’attacco. “Riprese verificate dell’attacco mostrano otto munizioni sganciate a rapida distanza e cadute in fila, come è tipico in un bombardamento”. Amnesty International sottolinea di non essere stata in grado di identificare un obiettivo militare legittimo presente nel luogo dell’attacco o nelle vicinanze ma sostiene che “immagini satellitari del 28 febbraio mostrano una coda di persone fuori dall’edificio colpito dall’attacco. Sulla base di queste immagini e delle testimonianze di chi ha assistito all’attacco, Amnesty International ritiene che la maggior parte delle vittime fosse in fila per comprare cibo quando i missili hanno colpito”. Altri video verificati, prosegue l’organizzazione, “mostrano una distruzione diffusa e almeno un cratere tipico di una bomba, compatibile con un impatto di una munizione di circa 500 kg. Altro materiale verificato da un secondo attacco aereo in un’altra località in Ucraina mostra forze di difesa civile che rimuovono una bomba inesplosa FAB-500 M62. Inoltre, un video ufficiale dell’esercito russo pubblicato il 6 marzo mostra il decollo di un aereo Su-34 Fullback caricato con otto bombe FAB-500, indicativo del tipico assetto da battaglia nelle operazioni russe correnti”.