Prima dell’invasione dell’Ucraina la Russia aveva messo a segno un altro colpo di grandissimo valore geopolitico, alleandosi ufficialmente con la Cina. Una mossa fin troppo sottovalutata che potrebbe portare a effetti devastanti per l’equilibrio globale
Con il senno di poi, probabilmente, quello che è accaduto lo scorso 4 febbraio è stato fin troppo sottovalutato dal resto del mondo. Già, perché nel momento in cui la Russia ha dato il via all’invasione dell’Ucraina nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, in realtà si era trattato solo del secondo enorme passo verso l’annientamento degli equilibri mondiali portato avanti da Mosca.
Tre settimane prima Vladimir Putin aveva infatti siglato un patto storico con l’omologo cinese Xi Jinping, subito dopo l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali. Il tutto è avvenuto in una grande sala dello Zhongnanhai, un palazzo imponente in cemento armato che è anche la sede del Partito Comunista in Cina. Già in quel momento il leader russo avrebbe avvertito quello cinese della sua intenzione di invadere l’Ucraina, dando al tempo stesso il suo pieno appoggio alla Cina nella sua idea di conquistare Taiwan. Un asse d’acciaio che può compromettere seriamente gli equilibri geopolitici mondiali e che mette tutto in modo preoccupante nero su bianco.
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Asse Mosca-Pechino
Almeno per quanto riguarda la parte del documento resa pubblica, infatti, nella “dichiarazione congiunta” dei due colossi, che hanno abbattuto così la reciproca diffidenza e competizione di stampo comunista, si legge che “l’amicizia tra i due Stati non ha limiti, non ci sono aree di cooperazione proibite“. E non certo finita qui, perché “le parti riaffermano” anche “il loro forte sostegno reciproco per la protezione dei loro interessi fondamentali, la sovranità statale e l’integrità territoriale, e si oppongono all’interferenza di forze esterne nei loro affari interni“. Più chiaro di così, non si può. O forse sì, visto che nella stessa parte del testo si legge anche che entrambe si oppongono congiuntamente a ogni allargamento della Nato in Paesi che un tempo facevano parte della Cortina di ferro, invitando direttamente l’Alleanza atlantica ad “abbandonare i suoi approcci ideologizzati da guerra fredda“. Ciò significa che Russia e Cina sono più che alleate. E che Pechino – che infatti non ha ancora mai condannato le azioni in Ucraina – sarà al fianco di Mosca, andando a compensare le mancanze con le quali dovrà fare i conti Putin a seguito delle sanzioni imposte dalla Nato. Non proprio un dettaglio, insomma.