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Economia

Scuola, Carfagna: “Nel Pnnr un piano di 5 miliardi, la metà al mezzogiorno”

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Chiara Feleppa

I soldi serviranno per costruirei nuove scuole, per modernizzare quelle esistenti, per costruire nuovi asili nido, per costruire mense scolastiche e palestre

Il ministro per il Sud Mara Carfagna, intervenuta all’evento Gender equality plan (Gep), organizzato dalla Luiss per l’8 marzo, è ritornata sul tema del Pnnr, relativamente ai fondi per le scuole. “In alcune aree del paese le mense ci sono, le palestre anche e quindi il tempo pieno è un diritto in alcune aree e un miraggio in altre”, ha detto Carfagna. Un divario territoriale enorme, quindi, che esiste non solo tra nord e sud ma anche tra le diverse aree metropolitane. “Per questo – prosegue il ministro – a dicembre è stato presentato un piano per l’istruzione e l’edilizia scolastica finanziato all’interno del Pnrr con 5,2 miliardi. Il 49% di queste risorse sono destinate al mezzogiorno”.

I soldi “serviranno per costruirei nuove scuole, per modernizzare quelle esistenti, per costruire nuovi asili nido, per costruire mense scolastiche e palestre”. Nel Pnnr c’è anche un bando per la realizzazione degli asili nido, che avrebbe dovuto portare all’assunzione di migliaia di educatori ed educatrici e all’aumento dei posti-neonato entro i nidi. Infatti, al Sud, la percentuale dei bambini che vengono accolti negli asili nido cala sotto il 10%. Peccato che le regioni del Sud non avrebbero risposto particolarmente bene al bando finanziato con il Piano di resilienza tanto che il ministero ha deciso di prorogare la scadenza del bando dal 28 febbraio alle ore 15.00 del giorno 31 marzo 2022.

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L’obiettivo del bando era stato già annunciato dalla ministra Carfagna, durante la conferenza stampa che dava il via ai bandi: “Per la prima volta in legge di bilancio abbiamo definito e finanziato i livelli essenziali per le prestazioni degli asili nido. Quindi tutti i Comuni dal nord al sud dovranno garantire a assicurare dei livelli minimi, che corrispondono a 33 posti ogni 100 bambini residenti”. Un intervento – spiegava la ministra – che mira ad equiparare tutte le regioni del nostro Paese sul fronte dei servizi per l’infanzia riducendo quei divari territoriali che si accumulano da decenni. L’obiettivo è anche incrementare il tasso di copertura degli asili nido, che coprono nella misura del 33 o del 34% in alcune regioni del centro nord e calano al 14% in alcune regioni del mezzogiorno. L’obiettivo del 33% di posti garantiti diventa quindi obiettivo nazionale.

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Chiara Feleppa