L’Energoatom, l’operatore di Stato ucraino che si occupa della gestione delle centrali, ha lanciato l’allarme
Sale la tensione attorno al nucleare in Ucraina. L’Energoatom, l’operatore di Stato ucraino che si occupa della gestione delle centrali, ha lanciato l’allarme nucleare del paese e ha spiegato quali sono le possibili minacce derivanti dal fatto che la centrale nucleare di Chernobyl sia stata disconnessa dalla rete elettrica.
“Circa 20mila assemblaggi di combustibile esaurito sono immagazzinati nell’impianto di stoccaggio di combustibile nucleare esaurito-1. Hanno bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c’è elettricità; in caso contrario, le pompe non si raffredderanno. Di conseguenza, la temperatura nelle vasche di raccolta aumenterà, subendo delle impennate e il rilascio di sostanze radioattive nell’ambiente“, la nota dell’Ente di stato ucraino sul nucleare.
Tensione molto alta e in attesa spasmodica di avere notizie certe. Di sicuro, l’Aiea, Agenzia internazionale dell’energia atomica, ha fatto sapere che i sistemi che permettono di controllare a distanza i materiale nucleari della centrale ucraina hanno smesso di trasmettere i dati di monitoraggio. “La trasmissione a distanza dei dati dei sistemi di controllo dei sistemi di sicurezza installati nella centrale è stata tagliata“, così recita il comunicato ufficiale l’agenzia.
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Da Mosca arrivano le rassicurazioni: la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che hanno “il controllo della situazione“. Ma fino a quando i dati sono stati disponibili, l’organismo di Vienna non ha comunque rivelato aumenti dei livelli di radioattività. Attualmente sarebbero circa 200 fra tecnici e guardie le persone ferme all’interno del sito ucraino dove lavorano da 13 giorni sotto la sorveglianza russa. E quasi sotto minaccia. Una situazione esplosiva. Con il terrore che stiano perdendo il controllo della sitiazione.