ESCLUSIVA – Crosetto: “Si dialoga, non i Mig. Se li diamo entriamo in guerra”

Le parole del politico ed ex sottosegretario alla Difesa rilasciate a notizie.com: “C’è gente che parla con una superficialità pericolosa. Occhio al confine polacco e Kosovo”

Sempre chiaro e mai banale. Va dritto al punto senza avere timori di far arrossire qualcuno o di inimicarselo. Crede nelle sue idee, è posato, ma al tempo stesso fermo e perentorio. Lui è Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, che in questo periodo così delicato cerca di far sentire la sua voce e con Notizie.com spiega il suo punto di vista su quanto sta accadendo in Ucraina. “Devo dire che sono molto, ma molto preoccupato per la situazione – ha premesso Crosetto -, ma anche per la superficialità con cui si affrontano problemi complessi come quello che stiamo vivendo a due passi da noi. Ripeto, c’è gente che parla con troppa superficialità della guerra e non si rende conto che le azioni possono avere conseguenze. Anzi, queste persone sembra che considerino i tentativi di dialogo come una resa, invece la diplomazia è l’unica vittoria dell’umanità“.

Il politico
Guido Crosetto, durante la trasmissione televisiva di RaiUno, Porta a Porta, (foto Ansa)

È profondo, non si arrende e va avanti con le sue idee e con l’intenzione di non fermarsi mai nel dialogare. “Il mio grande timore – ammonisce Crosettoè che siamo in una situazione delicatissima, basta un piccolo inciampo, un incidente per scatenare una guerra dove ci troviamo tutti coinvolti. E qualcuno non se ne rende conto e tutto questo è pericoloso. Si dovrebbe istituire un “gabinetto di guerra“, un tavolo permanente e fisso che dia all’esterno un’immagine di compattezza nazionale sul tema dell’Ucraina e tutto quello che sono le conseguenze militari, politiche e sociali. Un tavolo che sia ovviamente staccato da Governo e maggioranza“.

“Zelensky ha fatto un passo in avanti, ora lo devono fare anche i russi, sperando che la smettano con la propaganda. Se non ci riusciamo noi, mandiamo avanti Cina o India, perfino il Pakistan”

L'immagine
Il presidente dell’Ucraina Zelenski raffigurato in un quadro esposto a Barcellona (foto Ansa)

Crede fermamente nel dialogo e nella diplomazia, Guido Crosetto, ma si guarda attorno e in Europa, nonostante i confronti tra i leader, ci sono movimenti che non lo lasciano tranquillo: “Basta guardare quello che sta succedendo al confine polacco, ma anche in Kosovo. Situazioni da monitorare con attenzione perché è forte il rischio di una spirale che allarghi tutto. Questo mi spaventa“.

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E in Italia, anche all’interno del mondo politico e non, ci sono scene che secondo l’ex sottosegretario alla Difesa, non lo lasciano tranquillo: “Sono disgustato dai due eserciti che si confrontano in italia: uno che dice Zelensky deve arrendersi, mentre altri vogliono la guerra. Ci sono sempre spazi per recuperare la ragione. Se dovesse scoppiare la guerra, altro che quella dei Balcani, nonostante fosse più vicino rispetto all’Ucraina. Lì erano piccoli paesi e piccoli eserciti, qui abbiamo una delle potenze mondiali. Facciamo del male a noi e a tutti, se ci sarà la guerra“.

“Qui da noi ci sono persone che dicono: se vengo invaso, è colpa mia se mi difendo. Ma se diamo i Mig entriamo in guerra sicuro, poo si salvi chi può”

Guido Crosetto
Fratelli d’Italia ha votato Guido Crosetto come presidente della Repubblica nel terzo giorno di lavori © Ansa

Da persona che ha lavorato nel mondo della Difesa italiana, sa bene come ragionano i russi. Ci ha parlato e trattato varie volte, Crosetto. Notizie.com prova a spiegare come si contrattacca o come si risponde: “Quel che è successo a Mariupol è ignobile e la risposta dei russi che parlano di messa in scena fa parte della loro propaganda. Le giustificazioni sono una delle arti della guerra, chiaramente nessuno può ammettere di aver fatto qualcosa contro l’umanità perché altrimenti quella parte del mondo che ora si astiene passerebbe subito alla parte contraria. C’è una profonda differenza tra i russi e gli Stati Uniti. Gli americani hanno fatto errori di questo tipo ma l’hanno sempre ammesso. Bisogna insistere sul filo del dialogo. È l’unica via”

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Qualche giorno fa, durante una diretta a La 7 a Piazza Pulita, Crosetto ad un certo punto è sparito dal collegamento. Lui ricorda e ammette: “Non è caduta la linea, ma me ne sono andato via disgustato dal ragionamento secondo il quale: se uno mi invade è colpa mia che mi difendo. E sinceramente non si può sentire. Io sono favorevole a tutto quello che stiamo facendo, nel dare una mano al popolo ucraino con gli aiuti, con le armi e anche con le sanzioni, ma da lì in poi c’è un limite che non bisogna superare mai. Quale? Semplice, non dare i famosi Mig perché altrimenti sarà guerra. Il dialogo e la diplomazia, e se non ci riusciamo noi, facciamo provare la Cina, l’India o pure il Pakistan. Zelensky ha fatto un passo in avanti con Dombass e Crimea, ora lo devono fare i russi. Ma dare i Mig significa entrare in guerra, senza se e senza ma. È un passo che a me fa paura e tanti che sono più esperti di me la pensano allo stesso modo“.

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