Ken Follett al ‘Corriere della Sera’ parla della guerra in Ucraina e ritorna sul suo ultimo libro che sembra anticipare il conflitto attualmente in corso.
Doveva essere semplicemente un libro, ma l’ultimo lavoro di Ken Follett sembra essere un vero e proprio racconto in anticipo di quello che sta accadendo in questi ultimi giorni. Per niente al mondo, infatti, è un thriller geopolitico che narra di un Pianeta sull’orlo di un conflitto atomico.
“Non mi aspettavo che la mia profezia fosse così accurata – ha detto lo scrittore britannico al Corriere della Sera – sarei molto più contento se il mondo non si fosse rivelato come l’ho dipinto. Anche se nel mio libro parlo di un pericolo dalla Cina e di tutti i leader nazionali che cercano di evitarla“.
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“In questo caso – ha aggiunto – abbiamo Putin che sta cercando di combatterla. Quello che è simile al mio libro è il ruolo dell’escalation, il mondo in cui si risponde ad una azione e tutto peggiora“.
Follett su Putin: “Credo sia al confine dell’irrazionalità”
Lo scrittore britannico si è soffermato anche sul ruolo di Putin: “Ultimamente è apparso molto strano. Lo abbiamo visto all’estremo opposto in una stanza enorme con i suoi uomini e questo dimostra che è isolato. Un uomo razionale comprenderebbe che non è questa l’immagine da dare del proprio Governo, ma credo che Putin sia al limite dell’irrazionalità e soprattutto che non gli importa dei russi“.
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Nella parte finale dell’intervista al Corriere della Sera per Follett anche una previsione su come andrà a finire il conflitto: “Non lo so. Possiamo sperare che Putin non sia realmente pazzo, si renda conto del suo errore e, di conseguenza, metta assieme un accordo con l’Ucraina che gli consenta di salvare la faccia. Le chance sono davvero ridotte, ma questa è la soluzione in cui tutti dobbiamo sperare“.