Matrimoni combinati, si apre il dibattito sulla “legge Saman”

La proposta di rilasciare il permesso di soggiorno alle vittime del reato sarà discussa nella Camera la prossima settimana. Fratelli d’Italia si oppone: “Meglio punire chi si macchia di certi atteggiamenti”

La morte di Saman, ragazza pakistana uccisa dai parenti per essersi opposta al matrimonio combinato, ha aperto il dibattito sul tema in Italia, che solo negli ultimi due anni ha assistito già a 24 casi certificati di unioni forzate dalla famiglia. Per questo è stata definita “Legge Saman” quella proposta dalla deputata del movimento 5 Stelle, Stefana Ascari, per il rilascio del permesso di soggiorno alle vittime del reato di costruzioni o induzione al matrimonio.

Matrimoni combinati
Sono 24 i matrimoni combinati verificati in Italia negli ultimi 2 anni (Ansa)

L’idea è quella di dare una via di fuga, un modo per scappare da una realtà che queste ragazze non si sono scelte. Tutti i partiti, compresi Forza Italia e Lega, hanno votato sì al mandato che adesso impegna la relatrice Elisa Tripodi di portare la decisione nella Camera.

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L’obiezione di Fratelli d’Italia

Matrimoni combinati
Proposta di legge per dare cittadinanza italiana alle vittime dei matrimoni combinati (Ansa)

Il solo partito a non aver dato l’ok è stato Fratelli d’Italia e il motivo lo ha spiegato la deputata Augusta Montaruli: “Invece di elaborare norme per persone già tutelate dalla legge, la nostra idea è di espellere le persone indagate, che si macchiano del reato di proporre un matrimonio forzato o portarlo a termine“. Alla base di questo punto di vista, l’impossibilità di verificare in modo chiaro la veridicità dei fatti e il conseguente rischio di “falsi casi”. In più, il presupposto per essere in Italia dovrebbe essere a prescindere quello di avere un permesso di soggiorno, da richiedere entro 8 giorni lavorativi dall’arrivo nel Paese: “E poi – ha aggiunto Montaruli – magari si possono denunciare genitori, cugini lontani e così via. Con le lungaggini della giustizia italiana il rischio è che qualcuno possa approfittarne. Questo è uno dei motivi per cui siamo contrari e combatteremo in aula“. La prossima settimana il testo della proposta di legge approderà in aula e la questione, molto delicata, sarà approfondita per analizzare tutti i pro e i contro ad essa correlati.

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