Ucraina, la notizia ufficiale arriva direttamente dal Regno Unito dove è stata compilata una vera e propria lista di oligarchi russi che sono stati sanzionati. In questo elenco figura anche il nome di Roman Abramovich
Arrivano importanti notizie e novità direttamente dal Regno Unito, precisamente da Londra, dove è stata stilata una vera e propria lista che riguarda gli oligarchi russi che sono stati sanzionati. I loro beni sono stati ufficialmente “congelati“. Tra questi figura anche il nome del proprietario del Chelsea, Roman Abramovich.
Non c’è solamente colui che ha portato i ‘Blues’ a vincere, nello scorso anno, la Champions League, ma altre sei persone e funzionari russi. Tra questi troviamo anche Igor Sechin, Oleg Deripaska e Dmitri Lebedev. Tutti sono stati puniti per i loro rapporti con Vladimir Putin.
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Queste sono state alcune delle parole che il primo ministro inglese, Boris Johnson, ha voluto pronunciare: “Non possiamo tollerare e garantire rifugi sicuri per coloro che hanno sostenuto il feroce assalto da parte della Russia di Putin nei confronti dell’Ucraina“.
A quando pare queste sanzioni non finiscono qui visto che l’obiettivo del Regno Unito è quello di continuare su questa strada e di punire coloro che sono “colpevoli” di “omicidio di civili, distruzione di ospedali e occupazione illegale di alleati sovrani“.
Subito dopo l’invasione e i primi attacchi da parte dei militari russi erano nate già le prime polemiche scaturite proprio dai legislatori britannici. Questi ultimi chiedevano una azione immediata nei confronti proprio di Abramovich e di altri oligarchi russi che hanno interessi economici a Londra. Critiche che sono piovute anche allo stesso Johnson, colpevole di essersi mosso in ritardo rispetto all’Unione Europea e agli USA per quanto riguarda la sanzioni.
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Proprio come ha annunciato, con un comunicato ufficiale, la Foreign Office, agli oligarchi russi che sono stati messi in questa lista verrà congelato loro ogni bene e non potranno più accedere nel paese. Tra questi fanno parte anche Aleksei Miller (capo di Gazprom), Andrei Kostin (banchiere) e Nikolai Tokarev (presidente di Transneft).