Guerra in Ucraina, la situazione in casa Chelsea (dell’ex Roman Abramovich) rischia ulteriormente di peggiorare. Dal Regno Unito alcuni media ne sono sicuri: rischia il fallimento
Scatta l’allarme in casa Chelsea. Non ci stiamo riferendo agli ultimi risultati sportivi che sta ottenendo la squadra di Thomas Tuchel fino a questo momento della stagione, ma ad un’altra vicenda che la vede come protagonista. Negli ultimi giorni si è parlato tanto della società che è stata messa in vendita dal proprietario Roman Abramovich. Quest’ultimo considerato uno degli oligarchi russi presenti a Londra.
I suoi beni, così come quelli di altri suoi connazionali, sono stati congelati dal Regno Unito per via dei suoi rapporti con Vladimir Putin. A quanto pare questa “stima” sarebbe finita, ma ciò non ha fatto cambiare idea al premier Boris Johnson che ha chiesto la pena più severa. La vicenda non è affatto finita qui visto che, secondo alcuni media britannici, pare che lo stesso club chiederà (nella giornata di oggi pomeriggio) al governo britannico di allentare le sanzioni proprio perché è emerso un documento che sancisce il possibile fallimento in poco più di quindici giorni.
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Secondo quanto riporta il ‘Daily Mail’, invece, pare che i ministri stanno considerando l’idea di forzare la vendita da 3 miliardi di sterline del club senza Abramovich.
Nella serata di ieri il team è sceso in campo in vista della trentesima giornata di Premier League, in trasferta, contro il Norwich. Vittoria netta per 3-1 con le reti siglate da Chalobah, Mount e Havertz. Subito dopo la fine della partita il manager tedesco ha rilasciato qualche dichiarazione davanti alle telecamere: “Finché avremo abbastanza magliette e un autobus per andare alle partite, saremo lì e gareggeremo duramente.
Quando c’è una grande tempesta, scavi dentro, tieni duro, rimani forte e la superi. Ma un messaggio per la pace non può mai essere sbagliato“.
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L’ingaggio dei calciatori è molto pesante: al mese si spendono quasi 28 milioni di sterline. Soldi che il club li spenderebbe in meno di tre settimane. Nella giornata di oggi i vertici alti della società incontreranno il Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport dove annunceranno che il divieto di vendita dei biglietti è impossibile e dovranno affrontare la decimazione finanziaria. Non è finita qui visto che vorrebbero anche la “revoca” dell’embargo contrattuale di tre calciatori: Cesar Azpilicueta, Antonio Rudiger e Andreas Christansen, pronti ad andarsene a parametro zero.