Ucraina, Wali arriva in aiuto per il Paese: è lo sniper più letale al mondo

Ucraina, in aiuto per il paese attaccato ed in difficoltà per via dell’invasione russa arriva ‘Wali’. Un nome sconosciuto per tutti, ma non per coloro che sono bene informati sui fatti di guerra: si tratta di uno dei cecchini più letali al mondo

Ucraina, in arrivo del paese il cecchino più letale al mondo
Cecchino (Ansa Foto)

In Ucraina, purtroppo, si continua a combattere. Siamo arrivati al sedicesimo giorno di guerra tra i militari e civili del paese contro i soldati russi. Ieri si era sperato in un “cessate il fuoco” durante l’incontro tra il ministro degli Esteri Lavrov ed il suo omologo Kuleba. Nulla di tutto questo, la guerra continua.

Nel frattempo, però, per il paese attaccato arrivano delle importanti novità sul fronte del conflitto. Ad unirsi all’esercito ucraino uno che la guerra l’ha vissuta. Un volontario che ha deciso di offrire la propria esperienza ed aiuto per cercare di dare una mano.

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Non si conosce il suo nome reale, ma per tutti è conosciuto come “Wali“. Come riportato in precedenza per chi non ha seguito i conflitti in Afghanistan e in Iraq non conosce le sue imprese. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di uno dei cecchini più letali al mondo.

Si tratta di un militare canadese che la guerra la conosce molto bene visto che ha partecipato per ben due volte (nel 2009 e 2011) in Afghanistan. Proprio in quest’ultimo paese avrebbe fatto fuori tantissimi nemici dalla lunga distanza.

Ucraina, Wali in aiuto per l’esercito ucraino – FOTO

Era membro del gruppo “JTF-2” dove hanno fatto registrare il record di uccisioni a distanza più lunga. Si parla addirittura di 3.540 metri. E’ andato anche in Iraq per combattere contro l’Isis. Anche in quella occasione ha ucciso alcuni miliziani. Nella vita privata, invece, si occupa di tutt’altro: è un programmatore e tecnico informatico.

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Ha una moglie ed un figlio. La sua compagna, però, alla sua decisione di partire per l’Ucraina non era affatto d’accordo: “Capisco la sua preoccupazione, ma devo aiutare queste persone che vengono bombardate solamente perché vogliono essere europee e non russe“.

 

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