Covid, Figliuolo: “Commissario? Grande esperienza, ma il 31 dico basta”

Una delle figure di spicco della pandemia lascia e rilancia: “Ho il Covi da comandare e una crisi Ucraina da seguire con attenzione”

Figliuolo lascia il posto da Commissario e torna a guidare il Covi. E’ stato lui stesso ad annunciarlo: “Fare il commissario straordinario all’emergenza Covid è stata una incredibile avventura. Ma io il 31 marzo comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare solo a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico“. E così, dopo un cammino tra luci e ombre e a due settimane dalla fine dello stato d’emergenza, il commissario straordinario nominato dal governo Draghi, Francesco Paolo Figliuolo, è pronto a lasciare.

Vaccino Figliuolo
Francesco Paolo Figliuolo (screenshot video YouTube)

E’ lui stesso ad annunciarlo a Libri Come, in corso all’Auditorium Parco della Musica di Roma, durante la presentazione del suo libro “Un italiano“. “Perché ho scritto questo libro? Per lasciare traccia di quello che sono – ha spiegato – Metà del libro parla di questa incredibile avventura che mi è capitata di fare come commissario straordinario. Così, se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno“.

“Ora voglio tornare a comandare il Covi, c’è una crisi Ucraina da seguire”

Il Commissario
I Generale Figliuolo visita il contingente italiano (Foto Ansa)

Il Comandante Figliuolo torna a fare quello che sa fare meglio, ovvero il militare. E così, da una emergenza all’altra, l’ex Commissario straordinario si getterà anima e corpo sul Covi e sulla situazione in Ucraina: “Al Covi – ha spiegato e sottolineato – c’è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l’evoluzione. Sin dall’inizio della crisi sfociata in una guerra di aggressione l’Italia ha monitorato la situazione e la Difesa ha incrementato le misure di sorveglianza e vigilanza”.

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Il Comandante va nello specifico del problema e della guerra cominciata dalla Russia con l’invasione in Ucraina: “A livello della Nato sono state date tutte le predisposizioni per mettere in campo i piani graduati di risposta che sono cinque che vanno da tutta la parte est fino a sud est, quindi dai paesi Baltici alla Turchia. Questo ci pone in una fase di deterrenza – ha aggiunto il comandante – Abbiamo incrementato tutto il nostro dispositivo e la prontezza delle nostre forze terrestri, aeree e navali. Per esempio, dal punto di vista militare, abbiamo raddoppiato il dispositivo di vigilanza aerea in Romania e messo in campo le misure di risposta alla crisi così come arrivano per il tramite del consiglio dell’alleanza atlantica e del comandante supremo della Nato. Questo dal punto di vista militare”

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