Con oltre 5.000 campi e 2.000 strutture in Italia, il padel si afferma sempre di più come sport e movimento in crescita.
Inventato dal messicano Enrique Corcuera nel 1969, il padel è uno sport affascinante. Incorpora elementi del tennis e del paddle tennis, con la variante dei vetri che delimitano i confini del campo, diventando parte integrante del gioco. La dinamicità e la velocità del gioco del padel lo rendono uno degli sport più interessanti degli ultimi anni. Tale interesse nei confronti di questo sport è dimostrato dagli ultimi dati italiani, che riportano un incremento del 9% da inizio anno.
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Seppure il padel abbia una grande tradizione nei paesi dell’America Latina, nonché in Spagna, ci abbiamo messo un po’ per apprezzarlo anche nel nostro Paese. Il primo boom del padel è avvenuto in contemporanea con la pandemia, in quanto per molto tempo è stato uno dei pochi sport che si potevano praticare. Gli italiani, chiusi a casa e potendo praticare pochi sport tra cui il padel, si sono fatti una cultura su questo interessante fenomeno. Come? Osservando in televisione le gesta di campioni come Paquito Navarro, la coppia Galan-Lebron, e ancora Ruiz, Stupaczuk e tanti altri, sui campi del World Padel Tour, tentando poi di imitarli sul campo del loro circolo di fiducia. Spesso con scarsi risultati, ma d’altronde conta provarci.
In tutto, secondo un’analisi dell’Osservatorio Mr. Padel Paddle, le strutture sono 2.016 in tutta Italia. Tra queste, 607 hanno almeno un campo indoor. A livello di campi, abbiamo 5.121 campi sul suolo italiano. Tra questi, 1.576 indoor. Soltanto quattro anni fa, i campi da padel in tutta Italia erano 500. Una crescita esponenziale del “nuovo tennis”, come definito da alcuni. Il 91% delle strutture con campi da padel sono circoli sportivi o club, per un totale di ben 4.803 campi. Esistono, però, 188 strutture come hotel, villaggi, resort e stabilimenti balneari che hanno in tutto 318 campi da padel. Il 31% dei campi in Italia sono al chiuso, rispetto al 22% del 2020.
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Ci sono strutture in tutte le regioni, ma a guidare la classifica è sicuramente il Lazio, con 1.371 campi divisi tra 439 strutture. A seguire, Lombardia e Sicilia, rispettivamente con 565 campi divisi tra 197 strutture e 538 campi divisi tra 211 strutture. Dei dati davvero sbalorditivi, considerando i numeri di 4 anni fa. Fanalino di coda di questa speciale classifica, la Valle d’Aosta, con solo 8 campi divisi in 4 strutture. Ma siamo convinti che anche i valdostani apprezzeranno questo sport amato in tutto il mondo.
