Guerra in Ucraina, i soldati russi avanzano senza sosta verso la capitale Kiev. Nel frattempo arriva l’appello del presidente Volodymyr Zelensky alle madri dei militari di Vladimir Putin
Diciassettesimo giorno di conflitto in Ucraina. Purtroppo nessuna novità: si continua ad attaccare e a bombardare molte città importanti. Non si è verificata nessuna tregua come qualcuno pensava e sperava, niente di tutto questo. I militari di Vladimir Putin avanzano sempre di più verso la capitale, Kiev.
Nel frattempo, però, hanno conquistato altre città. Ad esempio come quella di Mariupol che è stata protagonista, in negativo, negli ultimi giorni visto che è stato bombardato un ospedale dove sono morte decine di persone. Tra le vittime anche un bambino di soli dieci anni.
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Come riportato in precedenza, però, i bombardamenti continuano incessantemente in alcune città. Nel sud del Paese, precisamente a Mykolaiv sul Mar Nero, a nord della Crimea (a pochi passi da Kiev). Una situazione fuori controllo che anche lo stesso presidente, Volodymyr Zelensky, lo ha annunciato. Lo ha fatto nelle ultime ore con un ennesimo videomessaggio.
Ci sta davvero provando in tutti i modi il numero uno del Paese che spera ancora in un “cessate il fuoco”, una opzione che i russi non hanno mai considerato e che hanno sempre rispedito al mittente: sia negli ultimi negoziati che nell’ultimo incontro che c’è stato in Turchia, ad Antalya, tra il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ed il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba.
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Queste sono le parole che ha rilasciato Zelensky nel videomessaggio di poche ore fa, riferito alle madri dei soldati russi che stanno combattendo e che sono pronti a partire, destinazione Ucraina: “Non mandate i vostri figli in guerra contro l’Ucraina” dopo che alcuni militari sono stati catturati e fatti prigionieri. Altri, invece, sono caduti durante il conflitto a fuoco.