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Economia

Caro benzina, “carbone inutile”. Ma Giuseppe Conte ha un piano

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Chiara Feleppa

Giuseppe Conte ritorna su diverse questioni: l’unità del Movimento 5 stelle, la guerra in Ucraina, il caro benzina…

“Per affrontare questa emergenza del caro benzina, abbiamo lanciato l’idea di un Energy Recovery Fund a cui adesso il Consiglio europeo e la Commissione stanno lavorando. Serve ricorrere al debito pubblico comune, risorse ingenti, stoccaggi comuni, piani di acquisto condivisi e massicci investimenti nelle fonti rinnovabili”. Così, Giuseppe Conte, intercettato da Il Mattino, ha commentato la questione dell’aumento dei prezzi del carburante.

“Stiamo sollecitando il governo ad assumere un progetto strutturato che guardi al futuro. Le centrali a carbone non sono una soluzione. Dobbiamo investire nelle rinnovabili. Ben vangano rinforzi di forniture alternative rispetto al gas russo”, ha detto Conte. L’ex premier è ritornato su varie questioni, come l’idea di un partito tutto suo: “Da quando ho lasciato Palazzo Chigi, ho avuto tantissime sollecitazioni per costruire un partito politico che facesse riferimento direttamente a me e , ammetto, che ciò accade ancora. Se ho scelto un percorso diverso è perché ritengo di dover mettere da parte un egoistico ritorno personale per puntare a qualcosa di più ampio”.

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“Rilanciare l’azione del Movimento è utile per l’intero sistema italiano perché significa rafforzare l’azione politica di una forza che negli ultimi lustri è stata elemento di forte innovazione e contribuito ad alzare l’asticella anche degli altri partiti” – prosegue l’ex premier. Proprio sul M5s, Conte ha ribadito che per statuto non ha e non deve avere correnti: “Non voglio che si parli di contiani e allo stesso modo non voglio sentir parlare di correnti, conta solo la determinazione di ciascuno e di tutti verso gli obiettivi da raggiungere. Se questa determinazione c’è, il Movimento avrà sempre un orizzonte di azione”.

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Quanto all’invio delle armi in Ucraina: “Anche il M5s ha condiviso questo sostegno esteso non solo al campo economico e umanitario, ma anche militare. Una decisione che, ovviamente, non è stata presa a cuore leggero. Se condividiamo il principio di autodeterminazione degli ucraini bisogna ammettere che c’è un diritto alla difesa. E questo diritto va sostenuto”. L’ex premier ha anche commentato la sua visita a Caivano: “Con Napoli è stato amore a prima vista. Oltre a far visita a Don Patriciello dopo il vile attentato, nei prossimi giorni sarò anche a Castellammare, comune sciolto per mafia, perché a quella comunità dobbiamo dare il segno di una prospettiva diversa da quella prefigurata dall’abbraccio mortifero della camorra”.

Qualche giorno fa, il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso presentato dall’ex premier per la revoca dell’ordinanza di sospensione dello statuto e della sua stessa nomina a presidente dei pentastellati. Così Conte: “Rispettiamo i provvedimenti giudiziari, ma la vita e l’azione di una comunità politica non possono essere affidate ai tribunali e, soprattutto, agli ostacoli di chi intende i ricorsi come strumento per rallentare la nostra azione”. A votare è stato solo un terzo degli iscritti: “E’ normale, ci si esprimeva su un tema già sottoposto al voto nei mesi scorsi. Quel quorum è la norma se guardiamo alle elezioni del passato, ma oltre il 90% ha votato a favore, dato che mi ha colpito. La vita politica di un leader è sempre affidata ai risultati che si portato ed in qualsiasi forza politica la leadership è sempre contendibile. Non mi sembra che la nostra comunità metta in discussione la mia guida”.

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