Vladimir Putin ha tagliato fuori la Russia dai social media internazionali, come Facebook, Instagram e Twitter. Ma i russi non ci stanno. In che modo i cittadini della Russia stanno reagendo al ban dei social del presidente russo?
I social media sono una parte fondamentale del mondo globalizzato. Tramite le piattaforme social, le persone provenienti da ogni parte del globo possono scambiarsi informazioni, conversare e tenersi in contatto. Chiaramente, con il controllo delle informazioni legato alla guerra in Ucraina, dovuto al fatto che Vladimir Putin non vuole che altre nazioni influenzino il tipo di narrativa che sta promulgando nel suo Paese attraverso i canali di comunicazione controllati dallo stato, il presidente ha bannato tutti i social media non russi. Ma i cittadini russi, specie le generazioni nate dopo la caduta dell’Unione Sovietica, non ci stanno: nascere in un mondo globalizzato e trovarsi di punto in bianco in un Paese senza legami con l’esterno, almeno di tipo informatico, è traumatico. Per questo, in molti stanno cercando di aggirare il ban dei social di Vladimir Putin.
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Il modo più usato dai cittadini russi per bypassare il ban dei social media del Presidente Putin è l’uso di una VPN. Parliamo di una Virtual Private Network, ovvero di una rete virtuale privata. Il vantaggio di una VPN sta nel fatto che si può cambiare il proprio indirizzo IP, sfruttando degli indirizzi IP che si trovano in altre nazioni per poter usufruire dei servizi offerti nelle nazioni nelle quali si trova l’indirizzo IP che si sta usando in un determinato momento. Molto spesso, le VPN si usano per poter usufruire di servizi offerti in altre nazioni. Ad esempio, se mi trovo in Italia e voglio guardare un film che si trova solo all’interno del catalogo inglese di Netflix, mi basterà impostare la mia VPN con un indirizzo IP del Regno Unito, e il gioco è fatto. Sembra difficile, ma è davvero facile.
Da ciò, molti cittadini russi stanno usando una VPN per poter accedere a servizi quali Facebook, Instagram e Twitter. Senza contare Netflix, chiaramente. Stando al sito Top10VPN, le ricerche legate a servizi di VPN sono più che raddoppiate nella scorsa settimana, arrivando a 260.000 nella giornata del 5 marzo, ovvero quando Putin ha annunciato il ban di Facebook. L’uso di VPN è molto comune nelle dittature moderne: in Cina, moltissimi utenti si servono da tempo di VPN per poter usufruire di servizi proibiti dal Governo, e la Russia sembra seguire la stessa traiettoria. Le dittature non possono fermare il potere di internet.