L’attore che ha interpretato il personaggio di Malammore nella serie tv Gomorra ha detto la sua in merito al comportamento dei tifosi gialloblù: “Una multa da 10mila euro non cambia le cose”.
Dopo il passo falso con il Milan al Maradona, il Napoli è tornato a correre. Merito della doppietta di Osimhen, che con un gol per tempo ha consentito alla squadra di Spalletti di sbarazzarsi del Verona. Ora i punti dalla vetta della classifica, occupata dai rossoneri, sono tre: la differenza sta tutta nello scontro diretto della scorsa settimana. Oltre al calcio giocato, però, a far discutere è stato lo striscione esposto dai tifosi veronesi prima della partita.
Un lenzuolo con il disegno delle bandiere di Ucraina e Russia, e sotto le coordinate della città di Napoli. Un invito sottinteso a bombardare anche il capoluogo campano. Gesto condannato a tutti i livelli: anche il mondo dello spettacolo si è schierato. A farlo in esclusiva ai microfoni di Notizie.com è stato Fabio De Caro, l’attore che ha interpretato il personaggio di Malammore in Gomorra: “Una cosa vergognosa. Però io onestamente non gli do tanto peso: con gli anni ho capito piano piano che più diamo corda a questi personaggi più li fomentiamo. La cosa importante sarebbe togliere punti alla società. Senno non ne usciamo. Poi fa dispiacere generalizzare e prendersela con tutta la città. Vanno presi loro senza fomentare odio tra i cittadini”.
“Sbagliato fomentare l’odio tra le città”
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Non solo parole di condanna, ma anche di distensione da parte dell’attore napoletano. “Non è vero che tutta Verona la pensa così – ha spiegato De Caro – Si tratta solo di quattro cretini. Che oggi sentiamo di una multa da 10 mila euro alla società è come togliergli un caffè: sono sanzioni che non hanno senso“. Poi un commento anche sulla stagione del suo Napoli e dell’impatto avuto da Spalletti sulla squadra.
“Luciano è un grande ammiraglio, che sa tenere il gruppo, che sa di pallone. L’unica aspetto negativo è che a Napoli manca sempre qualcosa nelle partite cruciali, però ci siamo anche noi per lo scudetto. Vedo favorita l’Inter, che la squadra più forte, poi c’è il Napoli e il Milan ancora un po’ più dietro. Forse un gradino sotto, io la vedo così nonostante la classifica attuale.”
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In conclusione anche una battuta sull’addio di Insigne a fine stagione: “Ci sono rimasto molto male. L’ho frequentato in passato, mi dispiace. Anche il fatto che tanti napoletani non lo abbiano apprezzato a pieno, come alcuni hanno fatto con Totti a Roma. I ragazzi dei quartieri poveri invece di ammirarlo hanno semplicemente provato invidia nei suoi confronti. Lui invece è un ragazzo splendido. Anche fuori dal campo è sempre stato molto professionale: non beve una birra neanche con una pistola puntata alla testa.”