ESCLUSIVA – Rienzi (Codacons): “Il Governo sta speculando sul cittadino”

Il fondatore e presidente del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Chi ci dovrebbe difendere è il primo ad approfittarne”

Aumenta il costo della benzina, così come quello delle materie prime. Certi rialzi, però, non sono giustificati dalla guerra scoppiata in Ucraina e come al solito c’è sempre chi se ne approfitta per cercare di trarne vantaggio. A parlarne in esclusiva a Notizie.com è il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: “Siamousciti da una pandemia, o quasi, e siamo entrati in una guerra. Siamo molto preoccupati dalle conseguenze che potrebbe avere“.

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Il presidente del Codacons Carlo Rienzi (Ansa)

Anche perché alcune già si vedono adesso: “A difenderci dalle speculazioni dovrebbe pensarci il Governo. Ma il nostro invece di pensare a questo, grida alla speculazione. E non dice che il primo a speculare è lui, perché è lo stesso Governo che prende il 60% su ogni litro di benzina, né che questi super profitti che sta facendo sono assolutamente illegali. Sta guadagnando sulla pelle dei consumatori, sfruttando la guerra. Invece di mandare la polizia ambientale che ha a disposizione, o i Nas, a controllare i raffinatori, rivenditori, importatori di benzina per verificare il fatto certo che stiano facendo i furbi, lui grida alla truffa. Roba da matti“.

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“Speculazioni anche nel settore alimentare”

Benzina
Il costo della benzina è troppo elevato rispetto a quanto dovrebbe essere (Ansa)

Ecco perché il Codacons si è mosso subito per tentare di arginare quello che sta accadendo: “Noi abbiamo fatto la denuncia a 104 procure della Repubblica, abbiamo diffidato il ministro a mandare i Nas a controllare. Basta prendere 3-4 di questi, punirli severamente e la storia finisce. Non dico che la benzina tornerà al prezzo precedente, ma a prezzi corretti e giusti sì, non come quelli che sono adesso in commercio“. E lo stesso discorso vale per il settore alimentare: “Se il grano aumenta il costo oggi, di certo non può aumentare anche quello del pane nello stesso momento. Per qualsiasi prodotto c’è un mese tra l’immagazzinamento delle merci e la vendita. Quindi loro stanno vendendo prodotti che hanno preso un mese fa a prezzi giusti, a prezzi bassi, e li stanno rivendendo a 4-5-6 volte il prezzo. Quando tra un mese ci sarà un riflesso degli attuali aumenti reali dei prezzi, si potrà anche giustificare un aumento, ma oggi non è giustificato nemmeno l’aumento del pane. Tra l’altro pare che la farina stia costando anche meno sul mercato all’ingrosso. Funziona sempre così quando c’è un evento particolare che determina queste situazioni, c’è la speculazione che scatta. Ma non giustifica la corsa a svuotare i supermercati. Quella è una sciocchezza, la gente ha le paturnie, le nevrosi“.

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