La paura della guerra e l’aumento dei costi dei prodotti ha svuotato gli scaffali dei supermercati, presi d’assalto dai consumatori
Supermercati presi d’assalto e scaffali vuoti. E’ questo lo scenario in molte città italiane, dove le persone hanno avviato la corsa ai rifornimenti. Pasta, zucchero, farine, pane, verdura e frutta. Tutto esaurito. A lanciare l’allarme è stato l’annunciato sciopero degli autotrasportatori dell’associazione “Trasporto Unito”, indetto per il 14 marzo ma poi non verificatosi.
L’annuncio ha causato un’agitazione e varie paure, legate allo sciopero a sua volta derivante dall’aumento del costo del carburante. Da qui, deriverebbe anche un aumento del prezzo dei prodotti che ha spinto molti cittadini ad acquistare beni di prima necessità. Non ha aiutato l’annuncio di Coldiretti Lazio, per voce del suo presidente David Granieri: “Il caro carburante pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti. A tutto questo si aggiunge lo stop dell’autotrasporto che può causare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare con l’85 per cento delle merci che viaggia su strada. Ad essere a rischio sono i prodotti più deperibili, come quelli d’ortofrutta e i latticini”.
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Durante la mattinata di sabato scorso, molti supermercati di Roma e nel Lazio sono stati presi d’assalto dai cittadini. Scenari simili si sono verificati in Lombardia, in Campania, in Sardegna, in Toscana, in Emilia Romagna e in Abruzzo. A nulla sono valse la rassicurazioni della politica. “Non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali dei supermercati. Abbiamo una forza produttiva che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini”, ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a Il caffè della domenica su Radio 24.
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Noti supermercati come Europin, Todis e Carrefour, sono stati letteralmente presi d’assalto. E qualche catena ha risposto limitando gli acquisti ad un numero massimo di confezioni. “Ci sono state spese particolari negli ultimi giorni. Persone che hanno comprato più del solito, in particolare olio di semi di girasole, ma Conad non ha dato alcuna indicazione né a livello centrale né territoriale, per porre restrizioni alla vendita di beni disponibili”, dice la Conad all’Adnkronos. Se è vero che l’olio di semi di girasole in effetti si sta esaurendo sugli scaffali, e mancherà a causa della mancanza di materia prima, “verrà sostituito da prodotti surrogati e, per le famiglie non sarà un grosso problema, lo sarà piuttosto per l’industria alimentare che dovrà trovare un surrogato di pari qualità per la produzione di alcuni cibi”, rassicurano dalla Conad. Non mancheranno biscotti, maionese, sughi e fritture. Ma la corsa alle ultime scorte è ormai iniziata…