Ucraina-Russia, il deputato della Lega Vito Comencini ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘La Repubblica’ in merito a quello che sta accadendo nel paese orientale
Il quotidiano ‘La Repubblica‘ ha intervistato il deputato della Lega, Vito Comencini. Si trova a San Pietroburgo, città della moglie, 35 anni ed in molti lo hanno considerato come una persona filo-putiniana. In merito a questo ci ha tenuto a fare alcune considerazioni ed ha risposto che si definisce un “identitario” e che difende i valori della civiltà classica cristiana in Europa.
Non solo: è pronto anche a raggiungere il Donbass. Il suo scopo è quello di portare solidarietà alle persone che sono scappate dalla guerra. Nessuna distinzione con gli ucraini. In poche parole ha condiviso l’operazione di Mosca: “Si erano autoproclamate già autonome, Putin le ha semplicemente riconosciute“.
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“L’invasione dell’Ucraina è una conseguenza della guerra in Donbass per via dei mancati accordi di Minsk“. Ha votato contro l’invio di armi sull’Ucraina perché: “Significherebbe gettare benzina sul fuoco. L’Italia deve spingere per la pace, proprio come Israele e Turchia. Non deve fornire supporti militari“.
Il popolo ucraino sta difendendo la sua libertà, ma: “Se la copri di fucili è difficile risultare credibili come mediatori“. Per Comencini pare che lo scontro sia tra la Nato e la Russia. “Sono convinti che i civili ucraini vengano utilizzati come scudi umani. Loro arresa? Non voglio entrare in questioni delicate, Draghi dovrebbe spingere su quel fronte“.
“La guerra è sempre una tragedia, ma è la prosecuzione del conflitto visto in Donbass. Quello che vedo e sento in tv le prendo con le pinze, a volta è il frutto di una propaganda mediatica. Qui tv locali denunciano fake news“.
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Di conseguenza gli viene chiesto anche se il bombardamento dell’ospedale di Mariupol fosse altrettanto una notizia falsa: “Ho parlato con amici russi che sollevano dubbi in merito. La guerra? Qui ristoranti e negozi sono pieni“.