Un impero dorato e misterioso: svelato il lato oscuro di Abramovich

Nel documentario della Bbc sono raccolti diversi passaggi di operazioni avvolte nel mistero: Roman Abramovich nel mirino.

Rapide scalate economiche, rapporti con figure molto potenti, addirittura un rapimento. Roman Abramovich è protagonista di un documentario della Bbc in cui è svelato il lato oscuro dell’ex patron del Chelsea.

Abrramovich
Roman Abramovich (Ansa Foto)

Prima osannato, e ora colpito da sanzioni e dall’opinione pubblica, l’oligarca russo vicino a Putin è al centro di una inchiesta durissima, in cui sono analizzati alcuni passaggi della sua vita, dalle prime operazioni finanziarie fino al ruolo da mediatore nel conflitto in Ucraina.

Alla base di tutto, in un documentario che incastra Abramovich, ci sarebbe l’acquisto di una compagnia petrolifera pagata circa 228 milioni di euro, e poi rivenduta al governo russo per circa 12 miliardi di euro. Per tale affare erano state mosse gravi accuse su un comportamento criminale, poi smontate. Fu lo stesso imprenditore russo però ad ammettere il pagamento di mazzette in quell’affare con al centro la compagnia Sibneft.

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Nei documenti che lo incastrano, in un processo partito in Gran Bretagna su tale compagnia, ci sono le denunce dell’ex socio Berezovsky. Abramovich ha vinto la causa, descrivendo però quell’asta come una operazione truccata in suo favore con tanto di pesante somma per pagare un funzionario del Cremlino. Il focus però si concentra su un’altra operazione, in cui ci sarebbe stato addirittura un rapimento. 

I segreti di Abramovich nel documentario della Bbc

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Roman Abramovich (Ansa Foto)

Negli affari di Abramovich indagava il procuratore capo della Russa. Yuri Skuratov, rintracciato da Bbc, per quell’incarico fu poi sollevato dal compito dal presidente Eltsin e licenziato per un sex tape nel 1999. Nella mole di documenti raccolti ci sarebbe anche un’asta sulla compagnia petrolifera russa Slavneft. L’ex patron del Chelsea in partnership con un’altra azienda provò ad acquistarla, ma una cordata cinese aveva in programma un’offerta raddoppiata. 

Secondo Skuratov, la Cncp, forte azienda cinese, si ritirò dopo il rapimento di un membro della delegazione appena giunta a Mosca. Restano quindi molti dubbi sul suo operato nel documentario della Bbc, alimentati anche dal ruolo da mediatore nel conflitto in Ucraina. Dalla presenza negli incontri per trovare accordi fino a quei continui viaggi del suo jet privato fra la Russia, Istanbul e Tel Aviv.

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Non è chiaro se alla base ci siano tentativi di mediare in un asse fra tre paesi che cercano con una trattativa segreta una mediazione al conflitto o se i viaggi siano effettuati per portare in Israele la famiglia. Abramovich ha anche passaporto israeliano e questo potrebbe essere un indizio, ma la sua figura resta avvolta nel mistero e nel quarto pacchetto di sanzioni anche l’Ue dopo la Gran Bretagna ha congelato i suoi beni.

 

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