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Cronaca

Circolare dello SME su addestramento dell’Esercito, la replica di Guerini

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Francesco Spagnolo

Il ministro Guerini è intervenuto sulla circolare del SME su addestramento dell’Esercito. Ecco cosa ha detto il titolare della Difesa italiano.

Il ministro della Difesa Guerini è intervenuto sulla circolare del SME sull’addestramento dell’Esercito con l’obiettivo di spegnere le polemiche subito dopo la pubblicazione di questo documento.

Il ministro Guerini sulla circolare dello SME © Ansa

Sono sorpreso della sorpresa – ha detto il ministro ai giornalisti citato da Askanewsin realtà, la circolare è ordinaria: dice di focalizzare le attività esercitativa sulle prime due missioni delle nostre Forze armate, cioè la difesa dello Stato e la difesa deli spazi euro Atlantici ed euro-militari“.

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Credo che le polemiche su questo non servano – ha aggiunto Guerini – e credo che le sorprese siano francamente non tanto comprensibili. E’ normale che l’attività esercitativa, che le Forze Armate realizzano, si continui a fare, e che si realizzi tenendo contro della contingenza nella quale ci troviamo“.

Cosa dice la lettera e perché le polemiche

La lettera dello SME ai militari italiani sull’addestramento al combattimento © Ansa

La precisazione di Guerini è arrivata dopo le polemiche nate dalla pubblicazione del leader di Rifondazione Comunista del documento. In questa circolare lo Sme (Stato Maggiore dell’Esercito) invita i militari a valutare con attenzione il periodo di congedo anticipato e di iniziare un addestramento ben preciso al combattimento visto il quadro internazionale.

In molti hanno interpretato questo documento, nonostante le smentite arrivate direttamente dallo SME, come la volontà del nostro Paese di entrare in guerra nel giro di poco tempo.

Da qui la nascita delle polemiche che sono durate per diverse ore e che rischiavano di andare avanti ancora per alcuni giorni. Le parole del ministro Guerini dovrebbero chiudere definitivamente la vicenda.

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Il titolare della Difesa, inoltre, ha confermato il no dell’Italia ad una no-fly-zone in Ucraina proprio per il rischio di dover fare i conti con una guerra mondiale. Parole che sembrano quindi escludere l’ingresso del nostro Paese in prima persona nel conflitto tra Russia e Ucraina.

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