Gas Russia, Milanesi non ha dubbi: “Bisogna trovare alternative”

Il quotidiano ‘Il Mattino’ ha intervistato l’ex ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi. Quest’ultimo ha parlato della situazione che si sta verificando in Ucraina e dei problemi che il nostro paese potrebbe avere con la Russia per quanto riguarda il gas

Il Mattino intervista Enzo Moavero Milanesi
Enzo Moavero Milanesi (Ansa Foto)

Ventunesimo giorno di guerra in Ucraina. I russi non hanno alcuna intenzione di fare un passo indietro e di cessare le armi. Anzi, avanzano sempre di più verso la capitale Kiev che oramai è accerchiata. Nonostante le sanzioni inflitte dall’Unione Europea nei confronti del paese russo, i soldati di Putin continuano l’operazione.

In merito alle sanzioni ha voluto dire la sua anche Enzo Moavero Milanesi. L’ex ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Il Mattino‘.

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Queste sono alcune delle sue parole: “Le sanzioni alla Russia dovrebbero controbattere evitando l’intervento in guerra, ma c’è un paradosso. Quale? Dalle sanzioni sono escluse le forniture russe di gas e idrocarburi da cui l’Europa dipende“.

In questo modo ha voluto far capire che si sta continuando a finanziare la Russia. Per Milanesi non ci sono dubbi: bisogna trovare delle alternative, ma in che modo? “Pena lo stop a buona parte dell’economia, ma questo è molto difficile“.

Gas Russia, Milanesi: “Dialoghi? Fortuna che ci sono

Il Mattino intervista Enzo Moavero Milanesi
Enzo Moavero Milanesi (Ansa Foto)

Come alternativa alla guerra c’è solamente il negoziato alla pace, specialmente dalle Nazioni Uniti dove ci  si aspetterebbe una maggiore incisività. “La Russia siede nel consiglio di sicurezza, tra i Paesi con diritto di veto sulle decisioni. Su questo, andrebbe responsabilizzata dai vertici dell’Onu. C’è poi l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione. Potrebbe avere un ruolo più visibile nel promuovere un dialogo tra le parti, ma finora è assente“.

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Dialoghi? Per Milanesi ci dovremmo preoccupare se non ci fossero, quindi questo potrebbe essere un segnale positivo in merito. L’obiettivo è chiaro: un immediato cessate il fuoco. Poco importa se a fare il primo passo in avanti sia lo Stato, l’organizzazione o il singolo: “Basta che questa guerra finisca” ha concluso il docente di diritto europeo alla Luiss.

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