Mc Donald boccia Putin e lui se lo “mangia”

Tutto pronto per la nuova catena di fast-food made in Russia, destinata a prendere il posto di McDonald’s. Pronto già il logo

Le più importanti aziende occidentali sono pronte a lasciare la Russia? L’Unione europea ha inflitto sanzioni che hanno portato molte multinazionali ad abbandonare Mosca? Putin, come avevamo pronosticato nei giorni scorsi, è pronto a sfruttare a suo favore la situazione, nazionalizzando i brand più importanti e trasformando una situazione potenzialmente svantaggiosa in un’ incredibile opportunità di guadagno.

LEGGI ANCHE: Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha sfidato Putin è in Tribunale

Come? Creando dal nulla delle nuove catene industriali. Il Leader russo ha sfruttato l’occasione nazionalizzando alcuni brand e puntando a realizzare un colpo economico inaspettato. Putin vuole patrimonializzare al massimo, permettendo alla Russia di diventare ancora più forte e staccandosi ulteriormente dall’Occidente. Il primo obiettivo (come avevamo anticipato) era creare una catena russa che sostituisca McDonald’s e diventi leader in tutta la nazione. Dalle parole il Governo russo è passato ai fatti.

Appurata la decisione di McDonald’s, che alla luce delle sanzioni imposte e dopo l’attacco in Ucraina, ha sospeso da qualche giorno tutte le attività commerciali in Russia, Putin ha creato un nuovo fast food, chiamato “Uncle Vanya” (Zio Vanya, ndr), il cui logo ricorda molto per forma e colori quello della catena americana di fast-food. Lo riporta il sito di informazione ucraino Nexta, che ha proposto anche il nuovo stemma della catena di hamburger. In tutta la Russia c’erano 850 punti ristoranti McDonald’s. L’obiettivo di Putin e del Ministero dell’economia russo, è di realizzarne almeno la metà nel giro di pochi mesi.


“Continueremo a monitorare la situazione e valutare se ulteriori misure sono necessarie. In questo momento è impossibile prevedere quando potremo riaprire“, aveva confermato nei giorni scorsi  l’amministratore delegato di McDonald’s Chris Kempczincki, annunciando la volontà di trovare una soluzione per gli oltre 62.000 dipendenti che lavoravano nei fast-food. Probabilmente la risoluzione del problema è arrivato direttamente da Putin.

Gestione cookie