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Senza i soldi dei russi, l’Italia può andare avanti?

Published by
Paolo Colantoni

Il nostro Paese ha congelato i beni dei più importanti uomini d’affari legati a Putin. Ma quali sono le ripercussioni economiche?

L’Europa sta provando in tutti i modi a contrastare l’avanzata delle truppe russe in Ucraina. Tra sanzioni, congelamento dei beni, espulsioni e interventi mirati, le potenze europee stanno provando a mettere in difficoltà Putin. Nel Regno Unito sono stati congelati i beni di tutti i più importanti uomini d’affari legati al Presidente russo. Emblematico l’esempio di Roman Abramovich costretto, almeno sulla carta, a mettere in vendita il Chelsea.

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Ma in Italia come viene gestita la situazione? E soprattutto: le leggi studiate porteranno vantaggi o rischiano di trasformarsi in un clamoroso autogol? La prima mossa è stata congelare i beni degli oligarchi presenti sul nostro territorio. Proprietà che appartengono ad alcuni degli uomini più facoltosi: imprenditori, dirigenti delle più importanti aziende russe, legate a doppio filo a Vladimir Putin. Nelle scorse settimane era stato bloccato lo yacht “Sy A” del valore di circa 530 milioni di euro, riconducibile all’oligarca e imprenditore russo Andrey Igorevich Melnichenko. L’imbarcazione (del valore di 530 milioni di euro) era stata sottoposta ad un provvedimento di congelamento dalla guardia di finanza.

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Ma la nostra economia è in grado di resistere all’addio dei magnati russi? Possiamo gestire in tutta tranquillità l’inevitabile mancanza di entrate dei più importanti uomini d’affari, amici di Putin. Qualche settimana fa il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia aveva lanciato l’allarme: “Ci sarà un drastico calo per quanto riguarda i turisti russi, bisogna vedere come andrà, ad esempio, con gli americani. Bisogna però aspettare per valutare l’impatto della situazione, sperando sia positivo e veloce”, dichiarò in un’intervista rilasciata a Radio 24. A distanza di qualche giorno, Garavaglia si dimostra ancor più scettico. E allarmato. “Mi preoccupa senz’altro la ricaduta negativa della mancanza del turismo russo per ovvi motivi, però tutto il resto c’è e ci sarà. Mi preoccupa molto di più non far ripartire tutto il resto“, ha dichiarato  Garavaglia, a Napoli per il congresso nazionale Fp Cisl. “Quindi noi dovremmo mettere via il fatto che i russi non li avremo – ha aggiunto Garavaglia – però avremo tutto il resto del mondo e gli italiani. Mettiamoci a lavorare e cerchiamo di affrontare il tutto con realismo e pragmatismo. In questo le regole aiutano: dobbiamo togliere ogni vincolo inutile e stupido”. 

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