Il quotidiano âLiberoâ ha riportato le parole da parte del presidente del Copasir, Adolfo Urso, in merito a quello che si sta verificando in Ucraina. Non solo: ci ha tenuto a ribadire che lâobiettivo finale è proprio il nostro paese, visto che saremmo ricattati sulle materie prime
Il quotidiano âLiberoâ ha riportato le parole del presidente del Copasir, Adolfo Urso. Questâultimo è intervenuto direttamente dal Senato nel corso della relazione annuale sullâattivitĂ svolta dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ha parlato della guerra in Ucraina ed anche delle conseguenze che sta ricevendo il nostro paese in merito.
Per il senatore della Repubblica il conflitto che si sta verificando nel paese orientale è un problema che riguarda lâOccidente e soprattutto noi. Motivo? Ci impone di prendere le misure necessarie insieme ad altre democrazie occidentali.
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âQuesto è un momento di unitĂ e non il tempo di rinfacciare o mettere in difficoltĂ lâalleatoâ. In realtĂ lo stesso Copasir ha voluto lanciare lâallarme mesi prima del primo attacco avvenuto il 24 febbraio. Si tratta di una minaccia che nel tempo è cresciuta giorno dopo giorno. âUna minaccia che cerca di accerchiare lâEuropa anche attraverso il controllo dellâEnergia e delle materie prime pronte ad utilizzare ogni mezzo in una moderna guerra ibridaâ.
Da dove arriva la minaccia? Dai sistemi autoritari, ovvero dalla Cina e Russia. Il loro obiettivo è quello di puntare alla supremazia, tecnologica ed economica grazie alle risorse energetiche e alimentari di tutto il Pianeta. Non è finita qui visto che lo stesso Urso ha rivendicato il lavoro fatto dal Comitato nel corso di questa legislatura, con un impegno importante della Tlc alla cybersicurezza.
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Sulla sicurezza energetica il nativo di Padova ha voluto ricordare che il Copasir ha realizzato una relazione al Parlamento dove sono stati evidenziati la necessitĂ di affiancarsi alla Russia che âutilizzano lâenergia come fattore di potenzaâ. Proprio in quelle situazioni venivano indicate alcune soluzioni al governo. Le stesse che ora tende a âvarare poichĂŠ incalzato dallâemergenzaâ.