Nell’anniversario della strage di via Fani Notizie.com ha interpellato Emiliano Arrigo, autore del libro “Il coraggio tra le mani” dedicato agli invisibili che hanno sconfitto le Brigate Rosse
ll 16 marzo 1978 l’Italia si fermò dinnanzi al più grave attacco subito dalla Repubblica: l’agguato di via Fani, il rapimento di Aldo Moro e il sacrificio della sua scorta. Quel giorno le Brigate Rosse alzarono il livello dello scontro e portando un attacco durissimo alla democrazia cambiarono la nostra storia. In questi anni molti libri sono stati scritti su questa organizzazione terroristica. Scritti dai magistrati che hanno raccontato le loro sentenze, dai giornalisti con le loro inchieste, dai parenti delle vittime con i loro ricordi. Ma anche gli stessi terroristi lo hanno fatto, raccontando le motivazioni, vere o presunte che fossero, della loro lotta allo Stato. Nessuno finora invece, aveva raccontato le Br dal punto di vista degli operativi dell’Arma dei carabinieri che quel terrorismo lo combatterono e lo sconfissero.
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A colmare questo vuoto il giornalista Emiliano Arrigo con “Il coraggio tra le mani”, per Historica Edizioni. Il suo libro è un pezzo di storia dell’Italia che fin qui mancava: i sacrifici, i pedinamenti, le paure, le tecniche investigative di quei ragazzi della Sezione Speciale Anticrimine voluta dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa e comandati dall’allora maggiore Mario Mori. Ragazzi invisibili allora, come vennero definitivi dai quotidiani di quell’epoca. Ma anche eroi silenziosi negli anni a seguire. Insomma, nessuno di loro si è mai preso quella vetrina che gli spettava. “Era ora di dire basta”, ha detto Emiliano Arrigo in esclusiva a Notizie.com, “e di far conoscere anche la loro versione. La versione di coloro che si sono sporcati le mani, di coloro che hanno rischiato la vita per il bene della democrazia. E così, quando Enzo Magrì, nome di battaglia ‘Nero’ mi ha chiesto aiuto per raccontare la loro storia, sono stato onorato di potermi impegnare in questa avventura”.
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A distanza di tanti anni, degli invisibili ancora non si sa nulla: non si conoscono i volti e non si conoscono nomi e cognomi. Anche in questo libro, Nero non si erge a paladino, a eroe unico ma punta a rendere omaggio ai suoi colleghi: Oberdan, Kawasaki, Lupo, Tromba, Palla, Nikon, Villa, Bolognese, Donato, Frasca, Vecchio… e ai tanti altri che si sono schierati sempre dalla parte dello Stato. Senza sé e senza ma. “Non avevamo molti mezzi a disposizione – spiega Nero a Notizie.com – e anche gli strumenti forse non erano del tutto adeguati a combattere quel nemico pericoloso e senza divisa. Il nostro lavoro fu molto ‘sudore e marciapiede’ e sempre senza protagonismi”. Nel libro, che ha la prefazione del generale Mario Mori, vengono raccontate inoltre alcune importanti operazioni: l’arresto di Barbara Balzerani, compagna del capo delle BR Mario Moretti, avvenuto a Ostia nel giugno del 1985, la disarticolazione della colonna romana e infine la cattura degli ultimi irriducibili avvenuta a Parigi nel 1989.