Al Tempio di Adriano la presentazione del libro âGiocatori dâazzardoâ dellâex direttore del Messaggero Cusenza con il presidente di FdI e Luciano Violante
âQuesta Nazione deve tornare a esaltare ciò che la unisce rispetto a cosa la divide. Il piĂš grande problema dellâItalia è lâassenza di un senso di appartenenza. Prima di essere di destra o di sinistra, uomini e donne, del Sud o del Nord, siamo italianiâ. Il 17 marzo, giornata in cui in Italia si festeggia lâUnitĂ , il presidente di Fratelli dâItalia Giorgia Meloni parla di pacificazione nazionale e di come superare le divisioni in Italia. Palcoscenico è la presentazione del libro di Virman Cusenza dal titolo âGiocatori dâazzardoâ, edito da Mondadori e dedicato alla storia dellâavvocato Enzo Paroli e del giornalista Telesio Interlandi.
La storia di due uomini completamente diversi tra loro, che riaccende il dibattito sulla âpietasâ. Nel novembre 1945 Paroli, avvocato bresciano e socialista, incontra in carcere Interlandi: non un giornalista qualunque, ma uomo di spicco del Ventennio, amico di Benito Mussolini e direttore del quindicinale âLa Difesa della razzaâ, la rivista fondata nel 1938 per sostenere la politica razziale del regime fascista. Lâavvocato accetta lâazzardo di assumere la difesa in tribunale di Interlandi dallâaccusa di collaborazionismo e, approfittando di una sua rocambolesca scarcerazione, sceglie di salvarlo dalla giustizia sommaria e di nasconderlo per otto mesi e mezzo nello scantinato della sua casa bresciana, insieme alla moglie e al figlio. E lo mette in salvo fino allâamnistia di Palmiro Togliatti del giugno 1946. Una storia italiana rimasta sconosciuta per tanti anni ma che aveva affascinato un altro grande italiano, Leonardo Sciascia. Lo scrittore siciliano, come siciliano era Interlandi, si incuriosĂŹ del gesto di Paroli ed era deciso a dedicargli un libro (dal titolo âIl razzista e lâantifascistaâ) ma la malattia glielo impedĂŹ. Quasi sessantâanni dopo la morte dei due protagonisti (Interlandi muore nel 1965, Paroli un anno dopo), lâex direttore del Messaggero Virman Cusenza, siciliano di Palermo, ricostruisce questa storia grazie a documenti inediti.
âLâidea che lâaltro vada cancellato è antidemocratica. Credo che la radice attorno alla quale costruire unâItalia piĂš moderna e piĂš dentro lo spirito di modernitĂ sia il rispetto dellâaltroâ, ha detto lâex presidente della Camera Luciano Violante nel corso della presentazione, moderata dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. âAmo lo sconfinamento e andare oltre le barricate della storiaâ, ha sottolineato lâautore del volume Cusenza. Paroli e Interlandi, ha aggiunto, âsono due personaggi che hanno cementare unâunitĂ italiana indispensabile per essere un Paese che camminaâ.