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Cronaca

Cerciello Rega, pene ridotte per Elder e Hjorth: la sentenza di secondo grado

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Francesco Spagnolo

E’ stata emessa dalla Corte d’assise d’Appello di Roma la sentenza nei confronti di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due ragazzi americani responsabili dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Possibile nei prossimi giorni un ricorso in Cassazione.

E’ una sentenza destinata a creare diverse polemiche quella della Corte d’Appello di Roma sull’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. I giudici di secondo grado, infatti, hanno riconosciuto le attenuanti ai due ragazzi americani e non confermato l’ergastolo deciso dai colleghi di primo grado.

Uno dei due ragazzi americani in Aula durante il processo per l’omicidio del carabiniere Cerciello Rega © Ansa

Al termine di una camera di consiglio durata per tre ore, i giudici hanno deciso di condannare a 24 anni di carcere Finnegan Lee Elder e a 22 Gabriel Natale Hjorth. Una sentenza che non accoglie le richieste da parte della Procura (ergastolo per il primo e 24 anni di carcere per il secondo) e soprattutto ribalta, come detto, quanto deciso in primo grado.

Nei prossimi giorni saranno comunicate le motivazioni. I legali di Hjorth hanno confermato la volontà di ricorrere in Cassazione. Vedremo se la stessa scelta sarà fatta dagli avvocati di Elder e della stessa famiglia di Cerciello Rega.

Omicidio Cerciello Rega, la reazione degli avvocati dei due americani alla sentenza di secondo grado

Possibile ricorso in Cassazione da parte dei legali dei due ragazzi americani © Ansa

Una sentenza di secondo grado che non soddisfa pienamente neanche i legali dei due ragazzi americani. “Che schifo – le prime parole dell’avvocato di Elder riportate da La Repubblicacontiamo sempre sull’esistenza di un giudice a Berlino e uno a Strasburgo. Quello che è successo qui è davvero indegno. Restano le bugie del testimone principale (il collega di Cerciello Rega ndr) e queste ancora vengono ignorate“.

Non soddisfatto anche i legali dell’altro ragazzo statunitense. “Registriamo un assoluto cambio di rotta rispetto alla sentenza di primo grado – hanno detto gli avvocati ai microfoni dell’Adnkronosma non possiamo non ribadire l’estraneità del nostro assistito ai fatti di quella notte. Gabriel Natale non avrebbe mai potuto prevedere che, quello che dal Procuratore Generale è stato definito come uno stupido gioco, avrebbe potuto concludersi in quel modo. Ricorreremo in Cassazione fiduciosi del riconoscimento dell’innocenza del nostro assistito“.

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Francesco Spagnolo