Vladimir Putin parla alla Nazione durante le celebrazioni per l’annessione della Crimea. Ecco le parole del presidente russo ai suoi cittadini.
Vladimir Putin ritorna a parlare alla Nazione e lo fa durante le celebrazioni per l’annessione della Crimea alla Russia. Il presidente russo direttamente dallo stadio di Mosca e davanti a oltre 120mila persone spiega il motivo della decisione di invadere l’Ucraina.
“Il Donbass in questi ultimi anni è stato bombardato costantemente – ha detto l’inquilino del Cremino alla folla presente – ed è questo quello che noi chiamiamo genocidio. Vedere soffrire così tanto queste persone è stata la motivazione principale che ci ha portato a lanciare l’operazione in Ucraina. Come c’è scritto nella Bibbia non c’è amore più grande che donare la propria anima ai propri amici“.
Lo stesso presidente russo in questo discorso ha voluto elogiare i propri militari coinvolti in questa guerra: “Negli ultimi giorni stiamo vedendo le azioni eroiche dei nostri uomini impegnati nell’operazione. Non vedevamo un’unita di questo genere da diverso tempo“.
In questo breve intervento Vladimir Putin ha parlato anche dalla Crimea: “In questo territorio abbiamo fatto alcune cose fondamentali per il rilancio dell’intera regione: abbiamo fornito energia, creato autostrade. Insomma, risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono che versava quando apparteneva ad un popolo diverso“.
“Sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare adesso e siamo certi che riusciremo ad adottare tutti i nostri piani“, ha aggiunto il presidente Putin che in questo discorso ha voluto esaltare anche gli abitanti della Crimea: “Sono stati loro a fare la scelta giusta quando hanno messo la barriera sulla strada del Nazionalismo e fascismo“.
Un discorso applaudito dai 120mila presenti allo stadio di Mosca. Immagini che hanno confermato un Paese al fianco del presidente russo. E questo quasi certamente lo porterà a continuare la sua operazione militare in Ucraina e, soprattutto a cercare di raggiungere i suoi obiettivi che si è prefissato poco prima di autorizzare l’invasione.