L’attore, tifosissimo della Roma, ha parlato a notizie.com: “Sono contento dello Special One, per me è ancora il numero uno al mondo. Non mi piace invece Tiago Pinto, non lo capisco…”. Poi sulla società giallorossa: “I Friedkin mi sembrano persone più serie rispetto a chi li ha preceduti. Pallotta ha lasciato il club nei guai!”.
Meglio così, al di là di quello che sta dicendo la stagione. “Sarri vicino alla Roma la scorsa estate? Sono contento non sia venuto, Mourinho è un’altra cosa!”. Maurizio Mattioli, tifoso giallorosso doc, ha parlato in esclusiva a notizie.com a pochi giorni dal derby: “Spero sia una sfida corretta, mi dispiace che la Roma abbia tante assenze, la situazione si è un po’ complicata”.
Lo Special One non è l’indiziato principale per il rendimento al ribasso della squadra: “Non ho remore su Mou, per me rimane il numero uno al mondo. Purtroppo nella rosa manca la qualità. Servirebbero almeno altri 3 giocatori di un certo livello, il gruppo attuale non è da primi posti in classifica. Si dovrebbe puntare di più sulla qualità. Comprare di meno, ma meglio…”. Le critiche sono maggiormente indirizzate alla società: “Ce l’ho con la conduzione tecnica del club. Tiago Pinto non mi piace per niente. Mourinho che deve fare? O se magna ‘sta minestra, o se butta dalla finestra… Il ds invece non lo capisco. Né cosa dice, né dove vuole arrivare coi suoi discorsi”.
La sfida tra panchine rimane un motivo di interesse del derby: “Apprezzo comunque Sarri, si è dimostrato un tecnico internazionale e ha ottenuto risultati positivi. Dico solo che per me Mourinho è superiore”. Nella Capitale, al di là delle dichiarazioni smorza-tensione, la stracittadina non può essere considerata una partita come le altre: “Il derby di Roma è diverso da quello di Milano. Qui la una sfida può valere un’intera stagione, insomma non è una passeggiata. Però il rispetto è la cosa che conta di più. Anzi, voglio sfruttare l’occasione per ricordare Pino Wilson, avversario e degno capitano. Mi piacciono i rivali leali, quelli che non si nascondono in sotterfugi”.
“Nel discorso, per esempio, rientrano anche i nomi di Giorgio Chinaglia e Vincenzo D’Amico“, prosegue Mattioli. “Sono persone che stimo. Preferisco un avversario corretto che i quaquaraquà della stesse fede”. Questione stadio, entrambi i club non sembrano vedere la luce per un impianto di proprietà: “Vi dico la verità, quando c’era quel lestofante di Pallotta ci ho creduto. Poi ha lasciato la Roma nei guai quando ha capito che non era più possibile costruirlo. Meno male che se n’è andato. I Friedkin, a pelle, mi danno l’idea di essere persone più serie rispetto a chi li ha preceduti”.