Inno di Mameli: scontro tra Lega e Fratelli d’Italia

E’ scontro tra Lega e Fratelli d’Italia sull’Inno di Mameli. Il Carroccio dice no ad una proposta avanzata dal partito di Giorgia Meloni.

Ormai da settimane all’interno del Centrodestra, nonostante le smentite dei diretti interessati, c’è tensione. A confermare dei rapporti non proprio idilliaci tra i partiti è lo scontro tra Lega e Fratelli d’Italia sull’Inno di Mameli.

Salvini e Meloni
Idee diverse tra Lega e FdI sull’Inno di Mameli © Ansa

Il tutto è nato da una iniziativa presentata dal consigliere regionale veneto Raffaele Speranzon. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, come scritto da Libero, ha chiesto di cantare l’Inno di Mameli in tutte le scuole primarie e secondarie in occasione del 17 marzo.

Una proposta che, almeno fino a questo momento, non sembra convincere pienamente la Lega. Il partito di via Bellerio ha confermato il proprio no a questa idea spiegando che “l’inno tricolore va studiato, ma non bisogna mettere in fila gli studenti per cantarlo“. Insomma, una posizione completamente diversa che sembra confermare delle tensioni all’interno della coalizione.

Inno di Mameli, botta e risposta tra Lega e FdI

Meloni e Salvini
Botta e risposta tra Lega e Fratelli d’Italia sull’Inno di Mameli © Ansa

Come detto in precedenza, sulla proposta presentata dal consigliere regionale Veneto Speranzon c’è stato il netto no della Lega. A spiegare meglio  la posizione del partito di via Bellerio è stato Maurizio Favero.

E’ giusto cantare l’Inno ad una inaugurazione – ha detto l’esponente di via Bellerio – ma ho qualche dubbio sul fatto che si debba rendere obbligatorio il canto in classe. Allora cantiamolo il 24 aprile, il giorno prima della Festa della Liberazione, assieme a Bella Ciao e alle altre canzoni della Resistenza. Vedere studenti schierati a cantare l’Inno evoca ricordi dolorosi. Un contro è lo studio, un altro una imposizione per legge. Soffiano troppi venti di nazionalismo e se ne vedono gli effetti“.

Immediata la replica di Fratelli d’Italia con una breve nota citata da Libero: “Ogni anno le nostre scuole sono frequentante da un numero maggiore di bambini proveniente da ogni parte del mondo. L’integrazione di questi studenti e il dovere che abbiamo nel farli essere o diventare orgogliosamente italiani passa anche dalla condivisione di quei simboli e valori che hanno portato alla nascita della nostra Nazione“.

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