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Cronaca

Un ponte dei giocattoli per i bambini in fuga dalla guerra

Published by
Chiara Feleppa

A Sighetu Marmatiei, nel Nord del territorio romeno, un ponte dei giocattoli per accogliere i bimbi in fuga dalla guerra 

Colorati, piccolini, allegri. In silenzio, attendono di poter accogliere chi arriva impaurito e spaventato dopo essere scappato dalle bombe. I giocattoli sono lì, in fila, pronti per regalare un sorriso ai più piccoli in fuga dalla guerra. Il ponte, sospeso sul fiume Tisza e che collega l’Ucraina con la Romania, è stato trasformato in un luogo simbolico di speranza per i bambini che scappano dall’invasione russa.

La polizia di Frontiera della Romania, che vigila sul ponte che unisce le città di Sighetu Marmaceia e quella ucraina di Solotvino, ha deciso di accogliere i bimbi profughi lasciando dei giocattoli e dei peluche che i bimbi possono prendere durante il passaggio. Sighetu Marmatiei, situata nel Nord del territorio romeno, è diventata così luogo di una bellissima iniziativa, resa possibile grazie all’impegno degli agenti della polizia di frontiera e di alcuni cittadini. Il ponte è stato ribattezzato “ponte dei giocattoli”: ci sono peluche, macchine, bambole e altri giochi.

Il ponte è diventato un luogo di passaggio delle famiglie ucraine, costrette a lasciare le loro abitazioni dopo l’inizio dei bombardamenti delle forze armate russe. Il confine con Sighetu Marmatiei è uno dei punti che permette di entrare in Romania. Gli altri due si trovano a Siret, e a Isaccea, nella parte nord-orientale del Paese.

“La gente comune, le guardie di frontiera e i volontari hanno posizionato questi giocattoli ai bordi del ponte, in questo modo i bambini provenienti dall’Ucraina potranno prenderne uno al loro arrivo in Romania”, scrivono dall’ account della polizia di frontiera che ha condiviso l’iniziativa sul profilo Facebook. L’iniziativa è divenuta virale sui social, dove le immagini sono state condivise da migliaia di utenti che hanno apprezzato il gesto simbolico di solidarietà rivolto soprattutto ai bambini che, mai come ora, hanno bisogno di supporto e speranza.

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Chiara Feleppa