Dagli Usa arriva un nuovo video su una azione violenta da parte degli agenti di Polizia e l’opinione pubblica è sconvolta: “Come George Floyd”. Ecco cosa è accaduto.
“I can’t breath”, tradotto: “Non riesco a respirare”. Sono le parole di Geroge Floyd, le ultime, durante una brutale azione da parte degli agenti di polizia che hanno ucciso l’uomo il 25 maggio del 2020. La stessa frase è stata utilizzata da un uomo immobilizzato, e poi ucciso a soli 38 anni durante un controllo.
Le immagini sono state diffuse solo ora, ma l’episodio è addirittura precedente a quello della morte di Floyd. Il video risale infatti al marzo dello stesso anno, durante una azione della polizia in California.
La famiglia di Edward Bronstein ha deciso di far causa federale per omicidio colposo contro lo stato federale della California, e per tale motivo le immagini sono state diffuse. Un video brutale, che alimenta il dibattito sull’utilizzo della forza degli agenti in America.
Nessun ufficiale risulta al momento accusato per la morte di Bronstein. L’uomo, trentottenne, era stato fermato durante un controllo stradale. Nella clip di 18 minuti gli agenti gli intimano di sdraiarsi, e poi premono con le ginocchia sulla schiena per effettuare un prelievo di sangue.
L’uomo continua a ribadire di essere pronto a farlo volontariamente e poi ripete le identiche parole di George Floyd. “Non riesco a respirare”, dice agli agenti, prima di perdere conoscenza. Poi la morte e un altro caso che sconvolge gli States e alimenta il dibattito sui metodi della Polizia.
Sarà una indagine ora a chiarire le responsabilità, mentre l’opinione pubblica continua a domandarsi il perché di tali atteggiamenti e cresce il timore per un’altra ondata di proteste.