Durante una conferenza, il Primo Ministro inglese cita l’Ucraina e si lascia andare ad un paragone che scatena le critiche
Ancora una gaffe per Boris Johnson. Il primo ministro inglese (che nelle scorse settimane aveva fatto sorridere, parlando di Peppa Pig durante un intervento pubblico) è inciampato in un clamoroso svarione durante una conferenza, suscitando ilarità e critiche. Pochi giorni fa un suo portavoce si era lasciato andare ad una dichiarazione su Putin che aveva suscitato scalpore, provocando malumori e tensioni. Stavolta è toccato proprio a Johnson fare mea culpa, dopo una battuta che ha fatto in breve tempo il giro del mondo.
Il Primo Ministro inglese è inciampato in una gaffe sulla guerra in Ucraina, ricevendo un’ondata di critiche, anche all’interno del suo partito. Johnson è intervenuto alla conferenza di primavera dei Tory a Blackpool, ed ha affermato che è “l’istinto del nostro popolo, come quello del popolo ucraino, è scegliere la libertà“, ed il voto sulla Brexit ne è stato “celebre esempio recente”. Un esponente di rilievo del partito, Lord Barwell, non ha gradito, ed ha ricordato a Johnson che l’Ucraina sta cercando di entrare nell’Ue. “A parte il fatto che votare in un referendum libero ed equo non è in alcun modo paragonabile a rischiare la vita per difendere il proprio Paese dall’invasione, il fatto imbarazzante è che gli ucraini stanno combattendo per la libertà di aderire l’UE”, ha scritto su Twitter.
La battuta di Boris Johnson ha scatenato anche le opposizioni, che hanno immediatamente colto l’occasione per criticare il Premier. Il leader dei liberaldemocratici Ed Davey ha usato parole durissime, definendo il primo ministro “un imbarazzo nazionale“. E “paragonare un referendum con donne e bambini in fuga dalle bombe di Putin è un insulto a ogni ucraino”, ha sottolineato. Dello stesso tenore il commento del capo dello Scottish National Party a Westminster, Ian Blackford: “Le parole di Boris Johnson che paragonano la situazione pericolosa per la vita dell’Ucraina con la Brexit sono stati grossolani e sgradevoli e mostrano quanto i Tory siano pericolosamente ossessionati i dalla Brexit”.