DDL Concorrenza e concessioni balneari: discussioni in Senato

Ben 262 proposte presentate al disegno di legge sulla concorrenza in riferimento al tema delle concessioni balneari, tra chi vorrebbe una soppressione totale e chi invece vorrebbe apportare solo alcune modifiche

Hanno partecipato praticamente tutte le forze politiche ai 262 emendamenti presentati al disegno di legge sulla concorrenza (per un totale di 1110), in riferimento alla riforma delle concessioni balneari in fase di esame al Senato. E proprio per questo ci sono delle alternative di ogni genere, tra chi preferirebbe un orientamento più radicale e chi invece è più propenso verso la mediazione. Rientrano nella prima categoria senza ombra di dubbio Lega e Fratelli d’Italia, che sostanzialmente chiedono la soppressione totale della misura del governo (rinnovo solo fino al 2023) con un ritorno alle proroghe senza gara fino a tutto il 2033 per le concessioni ancora in essere.

Concessioni balneari
Grandi discussioni sul tema delle concessioni balneari (Ansa)

Negli emendamenti più concilianti invece si propone che le spiagge vengano considerate risorse scarse quando le aree demaniali concesse superano il limite del 65% del totale delle aree demaniali presenti sul territorio nazionale. La ricognizione sarebbe al netto di quelle portuali e militari, effettuata ogni 4 mesi dalle Regioni o, in caso contrario, da un commissario ad acta.

Le varie posizioni

Concessioni balneari
In esame al Senato il tema delle concessioni balneari (Ansa)

Per quanto riguarda il discorso relativo alle more, le concessioni avrebbero ancora efficacia fino al 31 dicembre 2025, e gli indennizzi ai concessionari uscenti terrebbero conto anche del valore aziendale. L’orientamento del Partito Democratico è quello di puntare a una proroga fino al 2028, blindando di fatto il principio fino all’arrivo di un nuovo concessionario l’occupazione dello spazio demanialeai fini della garanzia della continuità del servizio, non è considerata abusiva“. Il Movimento 5 Stelle propone invece che “entro il 31 dicembre di ogni anno l’Agenzia del demanio, in collaborazione con le amministrazioni pubbliche locali, effettui attività di telerilevamento al fine di riscontrare l’eventuale esistenza di opere abusive, manufatti difformi e/o non autorizzati di inadempimenti contrattuali“, chiedendo una deroga per la nautica da diporto e per le spiagge gestite direttamente dagli alberghi.

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