Tiziana Franchi, presidente dell’Associazione Nazionale padre separati: “La legge di oggi non aiuta i papà. Tante le richieste di aiuto”
“La festa dei papà è diventata un vero e proprio dramma per molti padri”. Tiziana Franchi, presidente dell’Associazione nazionale padri separati, tocca un argomento molto delicato. Nel giorno in cui si festeggia il papà, molti di loro vivono un dramma continuo. Le separazioni, gli allontanamenti, le difficoltà economiche e logistiche, stanno trasformando la vita di molti genitori in un vero e proprio inferno. “La nostra associazione esiste da 30 anni e viviamo ogni volta dei drammi. I padri che si rivolgono a noi sono quelli che non riescono a difendere i loro diritti. Che non vengono messi nelle condizioni di fare i papà. Che non vedono con regolarità i loro figli e non riescono ad avere con loro una vita più o meno attiva”.
Problematiche che la Festa del Papà aumenta. “E’ un giorno molto doloroso per molti padri. Tanti non riescono a festeggiarlo con i loro figli perchè magari non è il giorno in cui da calendario deve stare con il papà. Situazioni che spesso succedono anche nei giorni in cui ci sono i compleanni. Faccio un esempio? Se un giudice ha stabilito che il bambino o la bambina stanno con la mamma dal lunedì al giovedì e il venerdì con il papà, se il 19 marzo è uno dei giorni in cui l’affido spetta alla mamma, molte volte non c’è la sensibilità di fare un piccolo strappo alla regola”. Tanti i casi che l’Associazione (che attraverso il sito www.padri.it raccoglie richieste ai aiuto continue) ha combattuto in questi anni. “Ci sono padri che vivono in regioni diverse e quindi non possono passare il 19 marzo con i loro figli, tanti che hanno chiesto alla madre di poter festeggiare con i bambini e hanno ricevuto un rifiuto secco. Tante situazioni che verifichiamo ogni anno. C’è anche un aspetto molto triste. Negli ultimi anni alcune scuole materne, hanno deciso di non far realizzare ai bambini i famosi lavoretti per il papà. Questo perchè è capitato purtroppo con frequenza che i bambini non li portassero a casa, proprio perchè non potevano passare il 19 marzo con i loro padri. Si creano dei disagi incredibili nei minori”.
Ma i problemi per i padri separati, non riguardano solo il giorno della Festa del Papà: “In 30 anni le problematiche sono sempre le stesse: come fa il padre a fare il genitore se vede il figlio poche ore a settimana? Purtroppo – continua il Presidente dell’Associazione nazionale padre separati – anche di fronte ad un affido condiviso, non c’è mai lo stesso tempo dedicato ad entrambi i genitori. Ed i papà sono quelli che ci rimettono sempre. Per non parlare dell’aspetto economico. I papà sono sempre penalizzati. Faccio un esempio classico: anche se il padre è il proprietario unico della casa, di fronte ad una separazione deve sempre lasciare lui l’abitazione. E pensate quando il mutuo non è ancora pagato. Immaginiamo un padre con uno stipendio di 1400 euro al mese: 500 euro di mutuo (nella migliore delle ipotesi), più il mantenimento, l’affitto di una nuova abitazione. Con cosa riesce a campare? Purtroppo fino a quando la legge non tutelerà anche i papà, questa festa avrà poco senso”