Il Presidente di Mio Italia: “Gli stranieri sono scoraggiati. venire e paradossalmente sono favoriti rispetto agli italiani”
La rivolta dei ristoratori continua. Uno dei settori maggiormente colpito dalla crisi continua la sua protesta, in vista delle festività pasquali, dove il rischio di ulteriori perdite e difficoltà, si fa altissimo. I rappresentanti dei ristoratori attaccano il Governo e lanciano l’allarme. Si unisce anche il Ministro del Turismo Garavaglia, che delinea una situazione complessivamente drammatica per l’economia italiana. “Basta con le regole che scoraggiano l’arrivo dei turisti dall’estero”.
Sotto l’occhio del ciclone è il Governo, accusato di non aiutare i ristoratori e di mantenere misure come il Green Pass che arrecano un danno generale di oltre 500 milioni di euro al settore. “Il governo è stato molto ipocrita, ha tolto lo stato d’emergenza ma continua a chiedere il super green pass”, tuona a Il Tempo Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, il movimento che raccoglie le imprese attive nel settore dell’ospitalità. Lo stesso malcontento si registra in tutte le associazioni di categoria, da Filiera Italia a Fipe, fino a Federmep. Speravano in una Pasqua e in un 25 aprile senza più restrizioni. Invece dovranno aspettare (forse) maggio. “A nulla sono valsi gli appelli dei giorni scorsi. Il governo non ha voluto ascoltare i ristoratori”.
Bianchini denuncia un atro paradosso: “Gli italiani vengono discriminati rispetto agli stranieri”. Questi ultimi, infatti, già dal primo aprile potranno entrare nei ristoranti con il green pass base. Significa che ai turisti non vaccinati basterà il tampone per pranzare o cenare fuori. Bianchini sottolinea un’altra cosa assurda: “I 4 paesi che confinano con l’Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, a differenza nostra, hanno tolto il green pass. È un chiaro disincentivo a venire da noi. Molti turisti, quando vedono che in Italia c’è ancora il certificato verde, rimandano il viaggio. È un comportamento comprensibile, pensano che da noi la situazione non sia ancora sotto controllo. Così, alla fine, gli italiani vanno all’estero e gli stranieri non vengono da noi”.