Lunga intervista per Nunzia Ciardi, vicedirettrice dellâAgenzia cibernetica italiana, a âLa Repubblicaâ. Lâesperta ha confermato dei rischi per la cybersecurity dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Lunga intervista sulle pagine di La Repubblica per Nunzia Ciardi. La vicedirettrice dellâAgenzia cibernetica italiana ha confermato le ipotesi dei giorni scorsi sui rischi per la cybersecurity dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
âCâè un innalzamento di una minaccia â ha confermato lâesperta â e lâallerta è altissima. In qualsiasi momento ci possono essere dei rischi imprevisti e per questo motivo le difese non devono restare sempre alte. Ma ora con le bombe ai confini dellâEuropa, esiste una minaccia che non può non preoccupareâ.
Nunzia Ciardi ha commentato anche la decisione dellâItalia di mettere fuori mercato lâantivirus russo Kasperky: âIn questo caso si tratta piĂš di un tema geopolitico che tecnico visto che il Paese che lo produce ha messo il nostro Paese nella lista delle nazioni ostili. E non possiamo assolutamente correre il rischio che una societĂ entri sistematicamente nei computer delle nostre amministrazioneâ.
Da parte della numero due dellâAgenzia cibernetica del nostro Paese un consiglio anche alle societĂ private: âBisogna diversificare con altri prodotti per non rischiare. Ma questa vicenda deve spingerci a fare una riflessione: non possiamo assolutamente dipendere da altri Paesi su questo tema e serve investire nelle nostre aziendeâ.
Un appello che altri esperti hanno fatto in questi giorni per consentire al nostro Paese di non dipendere in futuro da altri Stati ed essere piĂš indipendenti dal punto della cybersicurezza. Si tratta di un passaggio sicuramente importante e che potrebbe consentire allâItalia di fare quel cambio di passo che consentirebbe alle aziende di avere una maggiore autonomia.
Vedremo se il Governo deciderĂ di intraprendere la strada indicata da Nunzia Ciardi e altri esperti oppure non ci sarĂ questa novitĂ e si proseguirĂ su una linea che, come abbiamo visto, rischia di creare diversi problemi al nostro Paese soprattutto in caso di un conflitto.