La Russia torna a minacciare l’Italia e mette nel mirino anche il ministro Guerini: parole dure, ecco cosa può accadere.
Le sanzioni hanno colpito nel segno. Non solo nell’obiettivo di minare l’economia e i conti del Cremlino, ma anche nell’accerchiare la Russia, ora nel mirino delle più grandi potenze europee.
Anche l’Italia ha fatto la sua parte. Draghi ha più volte ribadito che le decisioni assunte da Putin meritano una risposta compatta e decisa, che inevitabilmente è arrivata. Sono ben quattro i pacchetti di sanzioni. Dall’export agli oligarchi, tutte le fonti di ricchezza che negli anni sono state determinanti per il Cremlino sono nel mirino, e la risposta è arrivata.
Dalla Russia mettono infatti nel mirino anche l’Italia, con toni minacciosi e un secondo “avvertimento”. “Nuove sanzioni avranno conseguenze irreversibili”, è il monito che arriva dal Cremlino, deciso a puntare il dito anche contro Guerini, definito “falco anti-russo”.
Alexei Paramonov, direttore del primo dipartimento europeo del ministero degli esteri russo, ha accusato il governo italiano di “essere in preda all’isteria”. Ha sottolineato il timore che le dichiarazioni del ministro dell’economia francese Le Maire, determinato nell’affermare che la Russia incasserà una guerra finanziaria ed economica totale, possano trovare seguaci in Italia.
Da queste considerazioni arriva una minaccia anche al paese, e un’accusa diretta a Guerini. Che risponde minimizzando. “Non diamo peso alla propaganda – ha affermato – moltiplichiamo invece gli sforzi per porre fine alle sofferenze del popolo ucraino”. Anche Letta punta il dito. “Nell’attaccare l’Italia hanno tirato in mezzo anche il Covid – ha affermato – ed è lecito ora dubitare anche di quelle missioni di aiuto sanitario”.
Intanto la Farnesina respinge le dichiarazioni minacciose di Paramonov e la politica si schiera. Di Maio sottolinea le difficoltà in cui si trova Putin, colpito dalle sanzioni, Salvini non si pronuncia, mentre Rampelli di Fdi conferma che le intimidazioni non spostano l’atteggiamento dell’Italia. Più diretto Lollobrigida. “Le parole di Di Maio rischiano di incendiare un conflitto dialettico nella diplomazia” ha affermato. E intanto l’Italia attende ma non fa passi indietro, convinta che la risposta sia sempre nell’inasprire le sanzioni, unico modo al momento per inaridire le risorse russe.