Ucraina, Zelenski al Parlamento israeliano: “I russi come Hitler, aiutateci”

In collegamento proiettato anche in piazza Habima, a Tel Aviv: “Vogliono fare pure a noi la soluzione finale, come i nazisti hanno fatto agli ebrei”

Nel mondo è l’unico presidente ebreo di una nazione che non sia Israele. E il suo discorso al Parlamento d’Israele ha fatto presa, tanto che in migliaia a Piazza Habina a Tel Aviv hanno applaudito e incoraggiato Zelenski nel suo approccio ai parlamentari israeliani. “Milioni di persone sono fuggite, altri sono rimasti senza casa – ha cominciato il premier ucraino -. I nostri cittadini sono sparpagliati in tutto il mondo alla ricerca di sicurezza proprio come gli ebrei cercavano di sfuggire ai nazisti. Quella della Russia è una guerra vera e propria su ampia scala, l’obiettivo è distruggere il nostro popolo, i nostri bambini e le nostre famiglie“.

L'incontro
Il presidente Zelenski davanti al Parlamento polacco (foto Ansa)

Non è stato un discorso lungo, quello di Zelenski, anzi si direbbe breve, ma profondo e pieno di ricordi storici, emozioni e sentimento. Era un discorso, attesissimo, al tramonto, alla Knesset (il parlamento di Israele) e davanti al maxi schermo allestito per l’occasione in piazza Habima, a Tel Aviv. “Anche i russi parlano di “soluzione finale”, esattamente come accadde con gli ebrei. I russi dicono che, senza questa guerra, non potrebbero mettere fine alla “questione Ucraina”.

“Vi prego aiutateci. Cosa c’è da parte vostra? Indifferenza o altro? Perché non avete imposto sanzioni aspre alla Russia? Perché non ci mandate le armi?”

L'immagine
Un’immagine del presidente dell’Ucraina Zelenski (foto Ansa)

Zelenski va giù duro e a un certo punto non si frena: “Noi chiediamo aiuto alla comunità internazionale, perché non dovremmo ricevere questo aiuto? Cosa c’è da parte vostra? Indifferenza o altro? Perché non avete imposto sanzioni aspre alla Russia? Perché non ci avete inviato armi? L’Ucraina 80 anni fa ha salvato gli ebrei“. I deputati lo seguono via internet mentre il premier Bennet è collegato dal suo ufficio. Zelensky aveva detto di voler parlare al popolo israeliano. In realtà, aveva tentato di ottenere un intervento a Yad Vashem ma i dirigenti al memoriale dell’Olocausto si sono rifiutati, temendo che il suo intervento potesse essere troppo politico e che, di fatto, paragonasse l’invasione dell’Ucraina alla Shoah.

Da qui la proposta di un videocollegamento con il parlamento israeliano con tanto di maxi schermo in piazza a Tel Aviv. Il premier Bennet, infatti, ha sempre avuto un ruolo di mediatore dialogando con il Cremlino, tanto che una decina di giorni fa è volato a Mosca dove ha parlato per tre ore con Putin. “Israele è l’unica democrazia in grado di negoziare“, ha detto il premier ucraino proponendo tra l’altro che i colloqui per il cessate il fuoco si svolgano proprio a Gerusalemme. Ma senza alcun dubbio avrebbe voluto di più da un Paese in cui riconosce le sue radici e dove gli ucraini sono scappati subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

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